Racconto della settimana

Poesia d'estate

16 ottobre 2015
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Quella porta aperta stona al punto tale con lo scenario abituale del pianerottolo, che Giovanni sente il dovere di fermarsi e affacciarsi all’uscio.

- Carlo! - chiama, infilando discretamente la testa nel corridoio dell’appartamento. Gli risponde un silenzio affollato di libri in disordine: tanti su un vecchio comò, e altri a terra, uno sopra l’altro, come colonne di un tempio.

Si conoscono dai tempi del liceo, ma non si frequentano molto perché Carlo vive chiuso in casa una vita silenziosa.

Le sue parole, scritte su un giornale che ospita i suoi racconti, gli danno da vivere, insieme a una discreta eredità di famiglia.

- Carlo! - Giovanni alza la voce - Ci sei? Tutto bene? Hai lasciato la porta… -

Da un lato, in fondo al corridoio, spunta Carlo.

- Sì? Ah! Giovanni! Vieni, entra pure!

- Scusa, ma ho visto la porta aperta e… mi sono preoccupato.

Carlo lo guarda sereno, con occhi riposati e accoglienti.

- Sto uscendo. Oggi è una gran giornata!

- Sei il primo che lo dice. Uno dei pochi, in giornate come queste!

- Giornate meravigliose, vuoi dire! Nessun cielo grigio migliore di oggi poteva far da cornice alla pubblicazione del mio primo romanzo con una casa editrice importante!

Il suo sorriso radioso disinfetta per un attimo il sentire ferito di Giovanni.

- Complimenti! Davvero un bel giorno per te. Pioggia o non pioggia!

- Hai sentito i lamenti degli inquilini per il tempo, vero? A me la pioggia piace. Col brutto tempo scrivo meglio. Il sole scalda, ma troppa luce mi dà fastidio, abbaglia il pensiero! L’ombra mi aiuta a cercare una luce diversa …

In un improvviso flashback, Giovanni rivede quel ragazzo cappellone che se ne stava in spiaggia a leggere sotto l’ombrellone, coi pantaloni lunghi e le Clarks, mentre i compagni si tuffavano fra le onde. Schivo e lunare già allora.

- Siamo noi - continua Carlo - a dare un valore al tempo che fa. Il sole per qualcuno illumina, per altri accende e per altri ancora brucia! La pioggia intristisce, allaga, disseta…Il sole è luce o fiammifero? La pioggia è acqua che lava o solo lacrime del cielo? Fior di poeti cantano in modo diverso lo stesso fenomeno! - A Carlo non mancano le parole.

- Fortunato tu che puoi giocare con le parole del tempo!

- Non è un gioco! - Carlo si fa serio - È come vedi la vita. Tu piuttosto, che parli di quel tempo che tutti vogliono sapere in anticipo, fai le tue previsioni, ma poi, alla fine, tu sì che puoi giocare con le parole da mettere al tempo che verrà!

Giovanni chiude la conversazione con un sorriso di saluto, esce sul pianerottolo e scende l’ultima rampa di scale.

Arrivato al portone d’entrata, esce e si ferma sotto la tettoia. Piove e il cielo è grigio, come le facce delle poche persone sulla strada.

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