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Ffs Cargo, il sottobosco illegale di opere d'arte e la questione asilo a Locarno: le notizie del giorno

27 novembre 2025
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Cari lettori,

La nostra newsletter di oggi vi porta nel cuore delle discussioni che animano il Ticino e non solo. Dalle delicate trattative sindacali di Ffs Cargo, che vedono il sindacato Transfair fare un passo indietro per salvaguardare la propria credibilità, alla nuova serie Rsi che indaga il mistero del Caravaggio rubato, con un occhio di riguardo al nostro cantone. Infine, ci confrontiamo con le sfide dell'accoglienza dei richiedenti l'asilo a Locarno, tra petizioni cittadine e le complesse dinamiche dei ‘Nem’. Scoprite i dettagli di queste storie che toccano economia, cultura e società.

Il sindacato Transfair, guidato dalla presidente Greta Gysin, ha annunciato la sua uscita dal comitato ‘No allo smantellamento di Ffs Cargo in Ticino’. La decisione, spiegata da Gysin a ‘laRegione’, è motivata dalla necessità di salvaguardare la credibilità del sindacato nelle trattative con le Ffs, distinguendo il lavoro politico da quello sindacale. Gysin ha anche smentito alcune affermazioni circolate, sottolineando l'importanza di un approccio costruttivo per difendere i posti di lavoro e l'efficienza del trasporto merci su rotaia, in un contesto di perdite strutturali per Ffs Cargo. L'obiettivo è evitare il collasso totale e la perdita di 220 posti di lavoro in Ticino.
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Debutta il primo dicembre su Rsi La1 ‘La linea della palma’, la nuova serie originale che intreccia il mistero del Caravaggio rubato a Palermo nel 1969 con le vicende di una giornalista investigativa tra Sicilia e Ticino. Diretta dall'ex luganese Fulvio Bernasconi, la serie esplora il sottobosco del commercio illegale di opere d'arte e degli intrighi finanziari, suggerendo un possibile transito della celebre ‘Natività’ anche a Lugano. Bernasconi ha raccontato a ‘laRegione’ le sfide e le ambizioni di girare nella sua città, cercando di ritrarla al di fuori degli stereotipi.
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A Locarno è stata lanciata una petizione contro i disagi causati dai richiedenti l'asilo ospitati nella pensione ‘Da Vinci’ in Città Vecchia. La direttrice di Croce Rossa svizzera sezione Sottoceneri, Debora Banchini Fersini, riconosce l'esistenza di problemi, ma li attribuisce principalmente alla politica d'asilo elvetica che crea i cosiddetti ‘Nem’ (Non entrata in materia). Queste persone, impossibilitate a lavorare o integrarsi, vivono in uno stato di frustrazione che può portare a comportamenti problematici. Banchini Fersini sottolinea la difficoltà di gestire queste situazioni con risorse limitate e l'urgenza di strutture più adeguate per loro. Il sindaco Nicola Pini ha confermato l'attenzione del Municipio sulla questione.
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Per approfondire queste e altre notizie, e per rimanere sempre aggiornati sul panorama ticinese e internazionale, visitate il nostro sito laregione.ch. Buona lettura!

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