Il ‘segnale forte’ uscito domenica dalle urne federali
Da Palazzo federale all'attualità internazionale. Nell'edizione odierna spazio però anche alla Lingua dei segni e all'‘indigesta’ Lalia
"Siamo il Volkspartei". E, ancora, quello uscito dalle urne federali, domenica, è un "segnale forte". Sono le parole con cui il segretario generale dell'Udc Peter Keller torna sul risultato delle votazioni federali di domenica.
Siamo tutti allenatori. Nel calcio, questo motto rimbalza spesso da una gradinata all'altra dello stadio. E lo stesso si potrebbe dire per tutte quelle persone che si autoproclamano professori di storia per calare le loro verità assolute su questa o quella realtà internazionale. Considerazioni che fa sue anche Roberto Scarcella, nel commento con cui apriamo l'edizione odierna. Dove, appunto, annota: "Ogni dialogo civile dovrebbe partire da una conoscenza di base che invece è disastrata quanto Gaza".
Benché sia entrata in vigore la modifica costituzionale per il riconoscimento della Lingua dei segni, secondo la Federazione dei sordi rimane ancora molto da fare. Nell'edizione di oggi ne parliamo con Laura Sciuchetti, responsabile dell’empowerment politico in seno alla Federazione svizzera dei sordi.
Altro che acqua indigesta. A Lugano, a non ‘andare giù’ è il prelievo dei contributi legati al finanziamento del Piano generale di smaltimento delle acque, meglio noti come soldi dovuti in base alla Legge d'applicazione della legge federale contro l'inquinamento delle acque (Lalia). Al punto che i reclami contro quest'ultima ammontano a circa 500.
Nelle sue ‘sportellate’ Stefano Marelli commenta lo scambio via social media fra due top club di calcio spagnoli: la comparsa di banali citazioni letterarie nella diatriba fra Real Madrid e Siviglia fa pensare che, forse, le due società avrebbero fatto meglio – per i testi – a rivolgersi ai rispettivi ultrà. Il tifo organizzato, infatti, quando non scade in criminali proclami razzisti, ogni tanto ha dimostrato di saper essere anche spiritoso.
