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Per il fermo ‘muscoloso’ al Maghetti si andrà in appello

Uno dei due poliziotti condannati si oppone alla sentenza della Pretura. Parliamo anche di elezioni federali, di un'illustratrice ticinese e di Palestina

24 giugno 2023
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Ci sarà sicuramente un processo di appello in relazione al caso del fermo ‘muscoloso’ al Maghetti di fine 2020 e finito in breve sui social. Uno dei due poliziotti, condannato per abuso di autorità, contesta la sentenza della Pretura, l'altro (accusato anche di vie di fatto) sta ancora valutando.

Continuano le manovre dei partiti in vista delle elezioni federali di ottobre. Se il Partito socialista, il Partito Liberale Radicale e il Centro hanno già sciolto le riserve presentando i nomi in lista, in casa Lega e Udc, ferma restando la congiunzione delle liste, si stanno ancora riempiendo le caselle.

È cresciuta vicino al bosco, voleva fare l’etologa, adesso è un'illustratrice ed è fra i finalisti, con Giorgio Volpe, al Premio svizzero del libro per ragazzi. Lei è Elanor Burgyan, intervistata oggi da laRegione.

Reportage dalla Palestina, dove il Women Empowerment Program dell'associazione Anera porta avanti progetti rivolti in particolare all'inclusione sociale delle donne. E fra questi, c'è quello che vede coinvolta Alayeh Shoaybi, che adesso fa la pastora nel villaggio di Deir Ghassaneh.

Il naufragio che è costato la vita a 700 migranti al largo della Grecia e la quasi contemporanea morte dei cinque danarosi occupanti del Titan, il sommergibile che prometteva un posto in prima fila davanti al Titanic, hanno rimesso in moto i maître à penser in saldo e tutto il loro codazzo dall’indignazione facile. Mischiare piani e fatti di cronaca tirando fuori una facile morale da esibire sui social sembra la moda del momento. Ma così si resta solo in superficie. Il commento di Roberto Scarcella.

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