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Marc Chesney e il tribolato presente di Credit Suisse

Dalle elezioni cantonali al commiato dalla Pro Orselina di Marco Garbani Nerini. Nell’edizione odierna spazio però anche al ricordo di Dick Fosbury

18 marzo 2023
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Noi e le banche. La tribolata situazione che sta attraversando Credit Suisse, non da ultimo scossa dalle vicissitudini legate all’ormai ex Silicon Valley Bank, vista e soprattutto letta con gli occhi di Marc Chesney, professore di matematica finanziaria all’Università di Zurigo e direttore del suo Centro di competenze per la finanza sostenibile. Lo abbiamo incontrato nell’imminenza della serata pubblica che terrà alla Biblioteca cantonale di Bellinzona nell’ambito del sesto Festival dell’economia, organizzato dalla Scuola cantonale di commercio.

A poco più di due settimane dalle elezioni cantonali, laRegione è andata a tastare il polso alle cancellerie dei principali Comuni ticinesi. Ricavandone l’impressione che la partecipazione al voto (quello per corrispondenza, già in corso) resta stabile. Ma con percentuali ancora piuttosto basse, specie nei grandi centri. Nella capitale, ad esempio, solo il 4% di chi ha diritto di voto ha già consegnato le schede per Consiglio di Stato e Gran Consiglio.

È un cambio della guardia ‘storico’ per la Pro Orselina, con Marco Garbani Nerini che dopo 18 anni di comitato e 18 anni di presidenza cede il testimone a Nigel Gilbert. Mercoledì la sua ultima assemblea in qualità di ‘numero uno’.

Se c’è una cosa che, ironicamente, ci può insegnare un salto verticale è il pensiero laterale. È da questa considerazione che Roberto Scarcella parte per ricordare la figura di Dick Fosbury, atleta statunitense che rivoluzionò il salto in alto con la sua tecnica a quei tempi innovativa.

Due pesi e due misure. "Perché se chiudi un bilancio pubblico con mezzo punto di deficit per scuole e aiuti sociali, apriti cielo. Se però la Banca nazionale svizzera – leggi: lo Stato – deve pompare nottetempo 50 miliardi di franchi nelle vene di banchieri male in arnese, ecco che improvvisamente nessuno trova più nulla da ridire, anzi, chi si preoccupa è un isterico", è con queste considerazioni che, nel suo commento dal titolo ‘Il Credit Suisse e la vocina stridula', parafrasando l’Attila di Diego Abatantuono e Fetuffo, Lorenzo Erroi si sofferma sulla delicata situazione che sta vivendo l’istituto di credito.

Buona lettura!

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