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Lotta al suicidio nelle carceri ticinesi, emergono criticità

La prevenzione resta un punto critico. Su laRegione oggi il terzo dibattito in vista delle Cantonali23, e una storia che va dal Locarnese alle Fiji

10 marzo 2023
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Nelle carceri ticinesi la prevenzione del suicidio è un punto critico. Lo segnalano gli operatori alla commissione parlamentare che sorveglia le condizioni di detenzione. Alla base, soprattutto, un problema di comunicazione, ad esempio sulla carcerazione preventiva. Un rischio di suicidio, si legge nel rapporto, che va a toccare soprattutto le persone maggiormente fragili, "le quali potrebbero essere indotte ad avere uno scompenso psichico tale da portarle a compiere il gesto estremo".

In Ticino c’è un gruppo di non più di 30 o 40 famiglie che si spartisce – direttamente, oppure tramite dei loro rappresentanti – la proprietà della terra (oggi immobili), le alte cariche pubbliche, i seggi nel legislativo (a sua volta competente per la nomina dei magistrati) e i posti di prestigio nelle principali associazioni economiche. "Una élite, insomma, che detiene il potere economico, politico e perfino mediatico, e che non sembra accorgersi che, nell’affanno di conservare i suoi privilegi, sta rendendo invivibile la propria ‘corte’", come scrive oggi il direttore Daniel Ritzer nel commento in prima pagina.

Il seggio vacante del Decs tra formazione, tedesco e cultura: sulle nostre pagine, oggi, il terzo dibattito organizzato da ‘laRegione’ in vista delle elezioni cantonali del 2 aprile. Gianella (Plr), Agustoni (Centro) ed Erez (Socialisti e Verdi) a confronto.

È partito definitivamente da Brione sopra Minusio nel 2017 per accasarsi nel Sud Pacifico, alle isole Fiji (terra di origine della moglie). Lo scopo? Salvare i coralli della barriera corallina. Su laRegione oggi l’incredibile storia di Alessandro Rossi, che tenta di aiutare il ‘reef’ a sopravvivere ai cambiamenti climatici.

Il 10 marzo 2003 moriva Barry Sheene, icona di un’epoca lontana e folle. Uno dei più grandi piloti di moto della storia, certo spericolato però attento a ciò che poteva migliorare la sicurezza sui tracciati.

In prima pagina sul nostro giornale di oggi il progetto della Rete Tram-Treno del Luganese, che ha finalmente ricevuto luce verde dall’Ufficio federale dei trasporti ed è stato presentato in conferenza stampa. Un cambiamento che contribuirà effettivamente a modificare radicalmente la mobilità non solo del Luganese, ma di riflesso dell’intero cantone.

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