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‘Non si tocchi il freno al disavanzo’: ma lo Stato è accerchiato

La destra vuole mettere in ordine i conti, ma il rischio di tagli al sociale è concreto. Parliamo oggi anche di minori violenti, Espocentro e bitcoin

9 novembre 2022
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Approvando il "decreto Morisoli", il popolo ticinese ha sancito che i conti pubblici vanno messi in ordine entro il 2025: è questa, sostanzialmente, la motivazione con la quale lo schieramento borghese in Gran Consiglio, dal Plr all’Udc passando per Centro e Lega, si oppone all’iniziativa parlamentare del socialista Ivo Durisch che chiede di congelare per i prossimi due anni il meccanismo del freno al disavanzo. Ma, come sottolinea il direttore Daniel Ritzer nel suo commento, l’"accerchiamento dello Stato" portato avanti con le ultime iniziative, nel momento in cui, a fronte della riduzione delle entrate (leggasi riduzione della tassa di circolazione o deduzione dei premi di cassa malati e via dicendo) costringe lo Stato a rinunciare alla sua capacità d’intervenire a sostegno delle fasce più bisognose (leggasi: tagli) per mantenere in ordine i conti, rischia di lacerare il tessuto socioeconomico ticinese.

Il Municipio di Bellinzona è pronto a riscattare l’Espocentro, il noto complesso fieristico di proprietà comunale sul quale grava un diritto di superficie di lunga durata, risalente al lontano 1983, a favore della Espo Centro Sa che lo amministra. In programma un investimento per rilanciare la struttura anche in ottica fieristica.

Sono 1’046 ad oggi i procedimenti penali contro i minori, tanti casi e ben oltre la media degli ultimi anni. Tra loro, una decina riguardano ragazzi giovanissimi con tratti psichiatrici e tendenzialmente antisociali. Ma, come commenta amara la nuova magistrata dei minorenni Fabiolia Gnesa, in Ticino mancano le strutture adeguate per aiutarli.

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