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Non solo Ucraina: si riparla del Covid, e di Philippe Plein

Su laRegione oggi: il medico cantonale chiede prudenza; per Plein un accordo e una condanna; Ucraina, Ticino e crisi energetica; giornalismo e benaltrismo

17 marzo 2022
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Si torna a parlare di Covid, argomento che, per molti, sembrava messo in soffitta di fronte all’attualità del conflitto ucraino. Ma i casi aumentano, oltre le previsioni degli esperti. E torna a farsi sentire il medico cantonale Giorgio Merlani, che, pur non discutendo le scelte della politica, invita alla prudenza soprattutto sull’uso delle mascherine al chiuso.

Torna sulle cronache anche Philipp Plein, lo stilista tedesco con un’importante sede aziendale a Lugano, che da una parte ha risolto, a quanto pare con un accordo in sede civile, il contenzioso con la Billionaire Italian Couture Srl di Flavio Briatore, dall’altra incassa un decreto d’accusa, per infrazione alla Legge federale sul lavoro e al relativo all’obbligo di rispettare la durata dei turni previsti per i dipendenti, vedendosi infliggere una pena pecuniaria sospesa, cresciuta in giudicato.

E si parla ancora, inevitabilmente, della crisi ucraina e delle sue dirette conseguenze per la nostra quotidianità, in primo luogo la crisi energetica. Sul tema, un’intervista a tutto campo di Jacopo Scarinci con il direttore del Dfe Christian Vitta sull’approvvigionamento che per ora non rischia carenze, ruolo dell’idroelettrico e compiti della politica.

La guerra in Ucraina è anche un terreno di discussioni sul ruolo dei media: dopo le fake news, nel commento di Marco Narzisi parliamo oggi delle difficoltà di fare informazione di fronte al crescente "benaltrismo", e della costante delegittimazione di chi fa informazione su un tema al grido di "c’è anche altro di cui parlare...".

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