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Finalmente si avvicina una struttura psichiatrica per minori

Complottisti e negazionisti, il Covid ci insegna che il dialogo a volte è impossibile. Mentre le Olimpiadi perdono qualche disciplina

14 dicembre 2021
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Potrebbe trovare sede nel Bellinzonese l’Unità di cura integrata per minorenni, la struttura pubblica specializzata nella presa a carico di giovani con seri problemi di natura psichiatrica dovrebbe essere operativa tra un paio d’anni. Il progetto è da tempo sul tavolo del Dipartimento sanità e socialità e nelle intenzioni del Dss verrà inserito nell’attesa Pianificazione sociopsichiatrica cantonale. Dieci posti letto integrati con un’offerta di ospedalizzazione a domicilio (cinque posti in ‘home treatment’) e con un ospedale di giorno dotato di cinque posti (‘day-hospital’). Quindi complessivamente – tra stazionario e ambulatoriale – i posti che si profilano sono una ventina. Attualmente per i minori il ricovero è possibile soltanto nelle cliniche psichiatriche per adulti che però non sono specializzate per questa casistica né dovrebbero accogliere contemporaneamente anche minorenni.

Sempre di giovani si tratta, ma segnati da un destino diverso, come quello di Noè Ponti. Il 2021 è stato, per lui, l’anno olimpico che gli ha portato in dote una medaglia e il successo su scala mondiale. Dopo le Olimpiadi, nemmeno il tempo di staccare, con le ripercussioni del caso: la partenza per gli Stati Uniti, il ripensamento, il ritorno a casa. Un frullatore di emozioni che ripercorriamo con Noè Ponti che ne è uscito con le idee chiare, con un’esperienza in più nel curriculum e con nuovi e prestigiosi obiettivi da perseguire. Ora il 20enne ticinese della Nuoto Sport Locarno è ad Abu Dhabi per i Mondiali in vasca corta. Davanti un 2022 pieno di sfide.

Di complottisti e negazionisti parla invece Andrea Ghiringhelli nella sua analisi intitolata ‘Coronavirus, basta con le scempiaggini’, concludendo “mai discutere con gli stolti: hanno sempre ragione. È scientificamente dimostrato: non c’è dialogo possibile con chi è convinto di possedere la verità assoluta”.

Nel suo commento ‘Per un pugno di skateboard’, Roberto Scarcella si concentra sulle Olimpiadi e sull’ipotesi di togliere, da Los Angeles 2028, tre competizioni storiche in un solo colpo. I tre sport che dovrebbero uscire per far posto a skateboard, surf e arrampicata sportiva sono sollevamento pesi, pentathlon moderno e boxe. Giusto che entrino nuovi sport più affini allo spirito del tempo, ma in un mondo affetto da gigantismo perché sostituire e non sommare?

E infine andiamo a scoprire cosa propone la Cultura, che approfondisce l’importante riconoscimento per il progetto digitale di Carmelo Rifici, direttore
artistico del Lac, e Paola Tripoli, direttrice del festival Fit, che ha coinvolto numerosi artisti. ‘Lingua madre’, un ricco palinsesto di proposte online che, sperimentando vari linguaggi artistici, rifletteva su come il mondo stava cambiando. Una “sinergia di competenze drammaturgiche e curatoriali” che troviamo citata nelle motivazioni del premio speciale Ubu consegnato a Riccione.

Buona lettura. Buona e bella giornata a tutti!

 

 

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