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l'università a casa: fra riunioni virtuali e ansie reali

Un'inchiesta sugli studenti costretti a seguire l'università da casa. E ancora, i 25 anni delle misure masoniane, e uno sguardo a chi cura i nostri boschi

4 maggio 2021
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Stanze virtuali su Teams o Google Meet, lezioni preregistrate, contatti inesistenti con i colleghi di corso, e soprattutto ore e ore passate davanti al computer: per gli studenti “chiusi fuori” dalle università dalla pandemia, la didattica a distanza e, per i fuori sede, il ritorno a casa lascia più ombre che luci.

Luci e ombre come visioni contrapposte anche quelle sulle misure economiche varate da Marina Masoni, che compiono quest’anno il loro quarto di secolo. A confronto il ’capocantiere’ Sergio Morisoli e l’economista Sergio Rossi

Luci e ombre come quelle dei nostri boschi, quando i raggi del sole filtrano tra i rami degli alberi proiettando bizzarre figure nel verde. Piena di boschi è la Vallemaggia, e a occuparsene è il Servizio forestale cantonale.

 

 

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