Curiosità

Come mi allungo il... Walter, fra inestetismi e misure

Un trend in crescita con oltre 10mila richieste l’anno quello dei ritocchi all'intimità maschile: dalla correzione della curvatura alla lunghezza

In sintesi:
  • Onde d'urto per ridurre le adiposità addominali localizzate in zona pubica
  • Il monito degli esperti
Vediamo...
(Keystone)
25 giugno 2023
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Dalle onde d’urto combinate con la dieta, per ridurre le adiposità addominali, in particolare localizzate in zona pubica, così da eliminare l’effetto ottico di ‘piccole misure’, fino alle iniezioni di acido ialuronico o trattamenti per aumentare il volume del pene oppure correggerne la curvatura.

Sono sempre più numerose le tecniche per migliorare l’aspetto esteriore dell’intimità maschile che, anche se perfetta dal punto di vista anatomico, come spiegano gli specialisti urologici riuniti in Italia in congresso, può subire un deficit funzionale da inestetismi. Un trend in crescita con oltre 10mila richieste l’anno di ritocchi, ma accompagnato da un monito degli esperti.

Procedure efficaci e sicure possono correggere difetti estetici più o meno gravi, che hanno un impatto sulla salute sessuale maschile, ma attenzione alla percezione di difetti inesistenti o lievi, mettono in allerta i medici.

Inestetismi e... misure

“Salute e bellezza – evidenziano gli urologi – sono un diritto anche per gli uomini: per migliorare il benessere maschile, che si riflette anche sul benessere della coppia occorre piacersi e non è solo una questione di vanità, perché gli inestetismi dell’intimità maschile, più o meno gravi, possono compromettere la salute sessuale, anche quando non sono legati a patologie deformative come ad esempio la malattia di Peyronie”.

Si stima che circa il 45% degli uomini italiani sia in sovrappeso e che l’eccesso ponderale comporti un rischio fino al 70% di sviluppare disfunzione erettile, che è ancora maggiore al di sopra dei 60 anni. “Anche cedimento dei tessuti, piccole dimensioni e curvature del pene acquisite o congenite, lesioni dermatologiche o cicatrici chirurgiche, possono avere un impatto negativo sulla salute sessuale maschile – afferma Alessandro Palmieri, presidente dell'associazione di categoria –. Nel concetto olistico dell’andrologia, che prevede un approccio globale al paziente, non si può prescindere dalla valutazione delle condizioni estetiche, non solo perché spesso legate a condizioni patologiche ma anche perché una migliore percezione di sé ha ripercussioni funzionali sulla vita sessuale”.

Vi è dunque una nuova branca della medicina in continua evoluzione che si occupa di migliorare l’estetica e la funzionalità degli organi genitali maschili per consentire a chi soffre di inestetismi delle parti intime di vivere pienamente la propria sessualità, grazie a procedure correttive, sicure, efficaci e mini-invasive.

Richieste in sensibile aumento

Ogni anno si rivolgono all’andrologo circa 7-10mila uomini che chiedono interventi per migliorare l'aspetto esteriore dei propri genitali. Non sempre però la percezione che un uomo ha della sua intimità corrisponde poi alla realtà. “Capita di frequente che i pazienti chiedano di accedere a procedure di cui non hanno davvero bisogno – spiega Stefano Lauretti del Servizio di Urologia, Andrologia e Riabilitazione uro-sessuale, Casa della Salute Santa Caterina di Roma –, perché percepiscono difetti inesistenti o lievi. È quello che definiamo dal punto di vista scientifico dismorfofobia peniena. In questo caso il paziente non va assecondato ma va aiutato a comprendere l'errata percezione”.

Per gli specialisti bisogna diffidare da informazioni, consigli e soluzioni facili che spesso si trovano sul web: “È indispensabile che i pazienti vengano seguiti da uno specialista che sappia indirizzarli verso le giuste scelte al fine di risolvere in maniera personalizzata la loro problematica estetica”, osserva Lauretti.

L'aumento delle richieste per accedere a trattamenti estetici non chirurgici in ambito andrologico è cresciuto in pochissimo tempo. Si è passati da zero a un più 7-10 per cento negli ultimi 10 anni. I motivi principali derivano da una sorta di imbarazzo nelle situazioni intime dovuto sia a difetti legati a vere e proprie patologie del pene, che all’avanzare dell’età. Può succedere infatti che, a causa del trascorrere del tempo, l’aspetto dei genitali non corrisponda più ai desideri dell’uomo e possono emergere frustrazione e sfiducia, che incidono in modo negativo sulla sfera sessuale.

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