Sembra una city-car, ma grazie alla flessibilità degli interni si trasforma in una praticissima e originale multispazio elettrica

Mette subito simpatia grazie al suo design originalissimo, che suscita curiosità: la neonata Inster, crossover di taglia urbana, offre personalità da vendere, ma anche contenuti di tutto rispetto specie in relazione alle dimensioni ridotte che si fermano a 3,82 metri in lunghezza e 1,61 in larghezza. Lo stile è effervescente, in una combinazione riuscita tra profili a spigolo ed elementi tondi, l’insieme arricchito da tanti dettagli che fanno la differenza: spiccano, oltre al frontale da look deciso che ricorda le 4x4, i passaruota allargati con profili protettivi plastici così come le maniglie delle portiere posteriori a scomparsa, mentre sull’allestimento Vertex (il più ricco) della vettura provata sono di serie le ruote da 17 pollici. Tra i numerosi allestimenti merita poi una citazione la speciale variante Vertex Cross, dall’aspetto ancor più ispirato al mondo off-road.
Per tutte, la meccanica in Europa è unicamente elettrica (in Corea l’auto esiste dal 2021 con carrozzeria un po’ più compatta e motori a benzina) ed è proposta in due varianti di potenza e relativa capacità della batteria. La vettura in prova era accreditata delle migliori prestazioni grazie alla batteria da 49 kWh combinata all’unità motrice da oltre cento cavalli. La trazione è anteriore e la trasmissione a rapporto singolo. La ricarica su reti pubbliche veloci accetta potenze fino a 120 kW con rigenerazione dal 10 all’80% in 30 minuti, mentre in corrente alternata il caricatore di bordo da 11 kW permette il “pieno” elettrico in poco più di quattro ore e mezza. Molto completa la dotazione in tema di ausili attivi alla guida, che comprende pure l’assistente alla prevenzione delle collisioni con rilevamento anche di pedoni e ciclisti, così come il regolatore di velocità adattivo.
Piccola fuori, grande dentro: l’abitacolo della Inster stupisce al pari delle linee esterne, portando in dote una ricca dotazione di funzionalità concepite per massimizzare lo sfruttamento degli spazi. Tra queste, spiccano il sedile conducente con bracciolo rialzabile e portabottiglie inferiore integrato, lo schienale anteriore del passeggero reclinabile in avanti per aumentare la capacità di carico longitudinale (ma lo è pure quello del conducente, volendo dormire a bordo), nonché le due poltroncine del divano in seconda fila – l’abitabilità è per quattro – indipendenti e scorrevoli con registro di ben 16 cm per estendere all’occorrenza la profondità del vano bagagli. Di suo capiente il giusto, con cubatura di base pari a 238 litri e piano di appoggio configurabile su due altezze.
L’arredo spicca per una certa originalità stilistica, che contribuisce alla solida sensazione di accoglienza; a maggior ragione adottando la variante chiara degli interni, in alternativa a quella scura più tradizionale. L’ambiente appare molto curato nonostante l’impiego di materiali plastici di base piuttosto economici. In rilievo l’illuminazione ambientale configurabile tra sessantaquattro colori, il riscaldamento di volante e sedili anteriori e la piastra di ricarica induttiva per gli smartphone. La posizione di guida è comoda, piuttosto panoramica e sufficientemente ariosa, oltre che facilmente configurabile. Dietro la libertà di movimento per le gambe è sufficiente per due adulti. Alla strumentazione digitale si combina un ampio schermo centrale da 10,25” dalla buona reattività, corredato di interfacce smartphone sia pur alcune di esse funzionanti solo via cavo. Pratici i pulsanti fisici di richiamo delle principali funzioni e schermate, subito al di sopra dei controlli della climatizzazione monozona, ma funzionale.
In marcia, la Inster si mostra molto agile e guizzante, anche grazie a prestazioni nel complesso vivaci. Ci si trova a condurre con gran spigliatezza e intuitività nel traffico urbano, oltre che con facile brio di curva in curva pur senza pretese di sportività. La velocità di punta è inoltre adeguata ad affrontare l’autostrada conservando un sufficiente margine in caso di sorpassi o salite. Le sospensioni sono orientate verso il comfort, assicurando nel complesso un buon assorbimento delle disomogeneità del manto stradale; su quelle più accentuate si può avvertire un po’ accentuato il “rimbalzo” nella reazione al posteriore, senza tuttavia che questo pregiudichi il sano equilibrio di base dell’auto.
Tra le curve lo sterzo appare intuitivo grazie a leggerezza e progressività, anche se non particolarmente diretto, ma la sensibilità migliora impostando la modalità di marcia sportiva, che tra l’altro aggiunge una certa maggior reattività di risposta dell’acceleratore. Comode le palette al volante per variare a piacere il rallentamento indotto della rigenerazione elettrica. Ottima, infine, l’autonomia, che può contare su circa 350 km reali sfruttando la natura prevalentemente cittadina del mezzo.
| Modello | Hyundai Inster |
| Versione | 49 kWh Vertex |
| Motore | Unità elettrica sincrona |
| Potenza, coppia | 115 cv, 147 Nm |
| Trazione | Anteriore |
| Cambio | Automatico monomarcia |
| Massa a vuoto | 1’423 kg |
| 0-100 km/h | 10,6 secondi |
| Velocità massima | 150 km/h |
| Consumo medio | 15,1 kWh/100 km (omologato) |
| Prezzo | 33’500 Chf |