Ritoccata nel look e nel corredo tecnologico, ulteriormente ampliato, si conferma accogliente, agile e particolarmente completa
Una piccola che gioca a essere sempre più “grande”: l’ultima evoluzione della compattissima citycar coreana non sposa il concetto di utilitaria essenziale, crescendo ulteriormente nei contenuti tecnologici e nella dotazione per strizzare sempre più l’occhio alle categorie superiori. Tanto più nel ricco e completissimo allestimento di punta GT-Line, a disposizione sulla vettura di prova equipaggiata della propulsione più performante delle due in gamma, un “milledue” aspirato a 4 cilindri da quasi ottanta cavalli. Il restyling fresco di introduzione aggiunge ulteriore personalità al design già piacevole del modello, specie nel frontale rivisitato e contraddistinto da un look ancora più suggestivo; in particolare grazie alla distintiva “firma” luminosa data dall’esteso uso di luci led sia all’anteriore che al posteriore. Gli ingombri invece non cambiano, confermando la vettura tra le più compatte del suo segmento con una lunghezza che resta ferma ad appena 3,61 metri.
I contenuti, per una vettura da città, sono altrettanto rimarchevoli, sia pur qui accompagnati da un listino cresciuto di pari passo: sono presenti di serie tutti gli ausili attivi alla conduzione, incluse risorse raffinate tra cui il sistema di assistenza alla frenata d’emergenza con riconoscimento di svolta, insieme a navigatore con ampio schermo a sfioramento, climatizzazione a controllo automatico, cerchi in lega da 16” e molto altro ancora. La stessa propulsione a benzina è corredata di serie della trasmissione automatica su questa versione di punta, soluzione che come vedremo aggiunge senz’altro relax e comodità, seppur al prezzo di una certa minor reattività.
La piccola Picanto continua a offrire il meglio di sé nelle situazioni urbane ed extraurbane, dove può sfoggiare un’agilità a tutta prova: offre un diametro di volta ridotto e si lascia parcheggiare in un attimo anche negli spazi ristretti. La guida è docile e gradevole, con il piccolo 1.2 capace di offrire una buona elasticità anche a basso regime; il suo “ronzio” è sommesso e non disturba la conversazione, permettendo al contempo di variare l’andatura con buon brio. Luci e qualche ombra, invece, per la trasmissione automatica, che è solamente a cinque marce proponendo di fatto la robotizzazione a controllo elettronico di un cambio convenzionale: i passaggi marcia non sono molto rapidi, mentre emerge qualche incertezza specie affrontando, ad esempio, lievi salite a bassa andatura; dove spesso la gestione elettronica decide per l’improvvisa scalata di marcia che finisce per rallentare il passo per più di un attimo. Di contro, lo stesso cambio si presta di buon grado all’impiego manuale sequenziale: non c’è la “fatica” del pedale frizione ma si guida convenzionalmente scegliendo di volta in volta il rapporto appropriato, e in questo modo la risposta della meccanica appare più fluida e convinta. Tanto più scalando in discesa, con passaggi di rapporto in questo frangente anche rapidi.
Lo scatto da fermo risente di questa scelta automatizzata, mostrando un tempo ben superiore per l’automatica su quella a cambio manuale nel passaggio 0-100 km/h, con 16,5 secondi contro 13,1, confermando dunque l’indole prettamente rilassante di questa opzione. Che tuttavia nulla toglie al piacere di guida offerto dalla Picanto anche tra le curve, dove mostra precisione e compostezza con appoggi saldi, insieme a movimenti contenuti del corpo vettura. Anche grazie al peso ridotto. Equilibrio e gradevolezza della guida invitano pure all’andatura agile e spigliata, meglio agendo manualmente - come detto - sul cambio per trovare la sincronia più efficace e diretta con gli impulsi sull’acceleratore. L’andatura autostradale è altrettanto convincente, con il comfort aggiunto dato dagli ausili attivi alla guida e all’accoglienza dell’abitacolo; l’insonorizzazione è valida fino a circa 120 k/h, per poi lasciare spazio a crescenti fruscii. Ben calibrato lo stesso assorbimento delle asperità, anche con le generose ruote di serie dotate di pneumatici con spalla ribassata (195/45). Quanto ai consumi, la vettura permette un’economia di esercizio soddisfacente, seppur non da record: attorno a 6 l/100 km in media su percorsi di vario genere.
L’arredo interno è soprattutto robusto e funzionale, ma anche piacevole e accogliente, vantando spazi superiori alle aspettative. La sistemazione anteriore offre poltrone di buona dimensione, con posizione di guida adeguata anche per persone di statura elevata, mentre in seconda fila la libertà di movimento è più che sufficiente permettendo di accomodarsi senza troppe costrizioni. Piacevole la strumentazione digitale, ancor più il rinnovato schermo multimediale da 8” completo di pulsanti fisici inferiori per richiamare le funzionalità principali. Ben fruibile pure il vano di carico, adeguato alle dimensioni della vettura (255 litri, ampliabile fino a 1’010 litri) e completo di pratico doppio fondo.
Modello | Kia Picanto |
Versione | 1.2 CVVT AMT GT-Line |
Motore | 4 cilindri, benzina, 1.2 litri |
Potenza, coppia | 79 cv, 113 Nm |
Trazione | Anteriore |
Cambio | Automatico robotizzato a cinque rapporti |
Massa a vuoto | 991 kg |
0-100 km/h | 16,5 secondi |
Velocità massima | 159 km/h |
Consumo medio | 5,7 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 24’950 CHF |