Auto e moto

Mini Cabrio JCW, sportività a cielo aperto

Dinamismo e coinvolgimento vanno a braccetto col fascino della capote in tela

La Mini conserva tutto il suo fascino anche nella suggestiva versione Cabrio. La copertura in tela è azionabile anche in movimento, fino a 30 km/h
28 dicembre 2021
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La Mini difficilmente può rinunciare alle classiche tre aperture – è nata così – e, tutto sommato, nemmeno alla carrozzeria convertibile, eredità tutta moderna ma che ha saputo aggiungere tanto “sapore” alla versione attuale di questo storico modello. Tanto che già sappiamo che non mancherà la variante Cabrio pure con la prossima generazione, attesa attorno al 2025. Intanto, c’è tutto lo spazio per apprezzare l’ultima evoluzione della simpatica vettura dal chiaro sapore “british” secondo la ricetta della capofila BMW, tanto più se mossa dalla meccanica più prestante dell’allestimento John Cooper Works: non mancano i cavalli per godersi il dinamismo evidente della vettura. La serie di interventi apportata alla Mini riserva sostanzialmente affinamenti, quasi difficili da distinguere sul piano del design: il più evidente lo troviamo osservando la mascherina frontale, più ampia ed estesa verso la zona inferiore, unitamente ad altri dettagli che in ogni caso non cambiano la “presenza” dell’auto su strada. Sempre caratteristica, originale, sbarazzina e anche esclusiva.

L’apertura della capote è totalmente elettrificata e richiede appena 18 secondi per la conversione completa, potendo essere operata anche in movimento con velocità entro i 30 km orari; è inoltre presente la funzione di “tetto apribile” per la sola porzione anteriore della copertura, in questo caso operabile a qualsiasi andatura ma comunque in grado di liberare la vista a cielo aperto nella zona corrispondente ai sedili anteriori. Note meno positive riguardano però la finitura interna, un po’ spartana, nonché la stessa insonorizzazione, appena modesta: ad andatura autostradale il fruscio è ben evidente e toglie qualità al comfort complessivo. A parte questa particolarità, la Mini Cabrio ha il pregio di mostrare una rigidità torsionale di tutto rispetto quando la si impegna tra le curve, restando precisa e “affilata” negli inserimenti e lungo le traiettorie in appoggio, senza vibrazioni parassite; in questo, restando pienamente soddisfacente per la guida più dinamica cui è votata, grazie all’assetto piatto e alla guida molto diretta e coinvolgente. Con il due litri turbo siglato JCW che offre prestazioni di ampio respiro per “mordere” a dovere l’asfalto, combinando ad elasticità e prontezza anche una piacevole sonorità, specie ai regimi medio-alti. La spinta è tuttavia omogenea su un ampio arco di erogazione, senza picchi evidenti, dando quasi l’impressione di essere meno potente del dovuto.

In realtà, basta un breve tratto guidato per rendersi conto di tutta la rapidità di cui è capace la Mini Cabrio più performante, grazie alle notevoli doti di aderenza e motricità che permettono di sfruttare con gran profitto ogni “stilla” di spinta in avanti. Insieme a consumi contenuti su ritmi normali, attorno a 7,5 l/100 km su ciclo misto. Sempre piacevole la rapidità di risposta della trasmissione automatica a otto rapporti nella modalità sportiva (opzione a richiesta). La frenata è altrettanto solida e ben dosabile, mentre lo sterzo si mostra preciso, diretto e sufficientemente sensibile per gli interventi di fino anche affrontando le superfici un po’ più scivolose dell’asfalto invernale. Dove le coperture invernali, presenti sull’auto in prova, lasciano spazio a sincerità e modulabilità, lasciando però spazio a maggiori movimenti della vettura: si guida con più attenzione e dolcezza, ma si è sempre ben rapidi e con piacere intenso. Sempre coinvolgente lo stesso abitacolo, ritoccato in maniera quasi impercettibile ma sempre se stesso: è dominato dall’evidente e avvincente stile rétro che trova il suo apice nell’irrinunciabile elemento tondeggiante a centro plancia, un tempo tachimetro, dove trova spazio anche lo schermo del sistema di navigazione ultima generazione; di fronte al conducente, il compatto display è ora digitale con superficie opaca a giorno, senza cornici, comunque uniformato all’ambiente circostante. Sempre suggestivi i comandi secondari a levette sulla consolle centrale, al pari della sistemazione di guida: ben personalizzabile, tendenzialmente bassa e leggermente allungata. Dietro, la panchetta posteriore è “minimalista” nell’accoglienza, al pari del vano bagagli angusto: per qualche viaggio serve abbattere il divano della seconda fila.

ModelloMini Cabrio
VersioneJohn Cooper Works
Motore4 cilindri, turbo benzina, 2.0 litri
Potenza, coppia231 cv, 320 Nm
TrazioneAnteriore
CambioManuale a sei rapporti
Massa a vuoto1’415 kg
0-100 km/h6,5 secondi
Velocità massima241 km/h
Consumo medio7,1-7,4 l/100 km (omologato)
Prezzo45’400 Chf
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