Auto e moto

Porsche Cayenne

La terza generazione della Suv ammiraglia guadagna in ricercatezza, eleganza e versatilità, senza rinunciare alla sua anima più sportiva. Totalmente apprezzabile anche senza dover per forza ricorrere alla potente versione Turbo.

Di primo acchito sembra identica alla generazione uscente, ma osservandola in dettaglio si nota come ad essere cambiate siano soprattutto le proporzioni
7 febbraio 2018
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Basta uno sguardo un po’ attento per carpirne la profonda evoluzione: la Cayenne terza generazione mostra forme più pulite e slanciate, proporzioni particolarmente armoniche ed un’eleganza “naturale” ad un livello sinora mai espresso. La sportività raffinata di alta gamma, vestita con l’abito di campagna, torna dunque a posare con autorevolezza l’ago del riferimento dalle parti di Zuffenhausen. Del resto, la vettura è integralmente riprogettata. Più lunga di 6 cm, per arrivare a toccare quota 4,92 metri, è anche più bassa di 1 cm nonché allargata di 2 per arrivare a sfiorare i due metri, specchi esclusi: misura davvero rilevante, che però contribuisce significativamente all’effetto presenza del modello. Il pianale è ora condiviso direttamente con altre Suv ammiraglie dell’universo Volkswagen, come Audi Q7 e Bentley Bentayga, mentre l’ampio uso di lega di alluminio (diversi elementi della scocca oltre a portiere, tetto, parafanghi) permette di alleggerire la massa di circa 65 kg.
Quel che mostra il design, lo si ritrova fedelmente al volante. La Cayenne, specie se equipaggiata con la massima dotazione tecnica come nel caso dell’esemplare a disposizione per il test – sospensioni pneumatiche regolabili, barre antirollio attive (Pdcc), ruote posteriori sterzanti –, permette di elevare ulteriormente i limiti dinamici per vetture di questa tipologia, arrivando a ridurre considerevolmente i movimenti del corpo vettura e facendo quasi scomparire massa e baricentro alto. Tanto che suscita sensazioni quasi irreali poter viaggiare potenzialmente a ritmi tanto elevati tra le curve da una posizione di guida ben rialzata nonché a bordo di un veicolo comunque imponente. Senza parlare della frenata, potentissima da tradizione Porsche nonché ulteriormente migliorabile con i dischi rivestiti in carburo di tungsteno. Lo sterzo è diretto, precisissimo, sensibile il giusto; un piacere autentico, nonché strumento ideale per disegnare traiettorie al compasso. In modalità “Comfort”, il molleggio pneumatico permette poi alla Cayenne di espandere verso la sfera del relax la sua accresciuta versatilità, con un assorbimento realmente efficace di ogni imperfezione che lascia spazio a viaggi sul velluto, pur con movimenti smorzati della carrozzeria.
Tra i motori, delle tre unità benzina inizialmente in gamma, il V6 biturbo di 2.9 litri della intermedia “S” è quello che ci ha più impressionati per resa, carattere e piacevolezza d’insieme, grazie in particolare a coppia ed elasticità più che soddisfacenti combinate alla capacità di allungo fino a ben 6’800 giri al minuto, combinata ad una sonorità metallica piena e coinvolgente; la Cayenne così equipaggiata è meno rapida della Turbo da 500 che impiega 3,9 secondi per toccare i 100 km/h partendo da ferma, ma ne necessita comunque solo 4,9 per tagliare il traguardo toccando poi 265 orari di punta. Eccellenti pure cambio automatico e trazione integrale permanente, che privilegia la spinta posteriore per agevolare l’agilità di uscita dalle curve nonché offrire il carattere più sportivo. Quanto al fuoristrada, mancano le ridotte ma, con le sospensioni ad aria, l’altezza da terra variabile consente un’elevata polivalenza, con “luce” massima di 24,5 cm contro i 19 cm della marcia standard (alte velocità 16,2 cm); la profondità massima di guado è di 52,5 cm.
L’abitacolo è regale. La postura di guida è alta e imponente, la plancia è razionale ma coinvolge attraverso gli evidenti richiami alla sportività e alla tradizione del marchio; inclusi il volante a tre razze stile Gt ed il cruscotto con contagiri al centro contornato da due display multifunzione; l’impianto multimediale si affida ad uno schermo tattile orizzontale da ben 12,3” inclusivo di tutte le interfacce. D’effetto il tunnel centrale nero lucido con comandi a sfioramento, che tuttavia obbligano ad abbassare lo sguardo per capire dove poggiare le dita. Altrettanto rimarchevole lo spazio posteriore, con divano oltretutto scorrevole longitudinalmente (16 cm) e schienale frazionato in tre elementi; il bagagliaio è rifinito con pari cura ed arriva ad una capienza standard di 770 litri, sia pure posizionando verticalmente lo schienale del divano che in questo modo diviene però difficilmente utilizzabile dai passeggeri.

Scheda Tecnica

MotoriV6 e V8 benzina
Potenzada 340 a 550 cv
Trazioneintegrale
Cambioautomatico a 8 rapporti
Consumida 9 l/100 km (omologato)
Prezzoda 99’300 Chf
Ideale per…chi ama la sportività innata
del modello; eleganza e versatilità in crescita possono attirare
anche un pubblico più ampio.
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