Auto e moto

Jaguar F-Pace

Subito identificabile come Jaguar, la F-Pace trasla gli stilemi delle berline e della F-Type nella fisionomia di un SUV
24 agosto 2016
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Anche Jaguar adesso ha il suo SUV. Si chiama F-Pace ed è stato realizzato abbinando le qualità stradali di una Jaguar alle capacità fuoristradali delle Land Rover. Molto di più che una semplice ‘prima assoluta’. Ecco tutto quello che c’è da sapere su un modello che ci ha sorpreso in ben più di un aspetto.

Tra tutti i modelli che Jaguar avrebbe potuto pensare di costruire, la F-Pace è sicuramente il più strategico di tutti. Nonostante una gamma rinnovata di eccellenti berline ed emozionanti coupé che non ci stancheremo mai di elogiare, è innegabile che serva pure quel tipo di automobile che oggigiorno traina il mercato. Vale a dire i SUV. E quindi eccoci qui, dopo averla provata in tutte le sue declinazioni e motorizzazioni, a scrivere alcune delle nostre impressioni.
È innegabile, sin dal principio, che gli aspetti tecnici e i contenuti siano stati oltremodo studiati e raffinati. Da un punto di vista strategico è stata realizzata con una piattaforma che ha permesso a Jaguar, nel giro di un anno, di lanciare XE, XF e appunto la F-Pace, sebbene quest’ultima in fase di progettazione abbia richiesto comunque un buon 81% di componenti esclusivi per essa. Dati gli oltre 15 anni di esperienza nell’utilizzo dell’alluminio ovviamente la carrozzeria è realizzata in ampia misura (80%) con questo materiale, il cui risparmio in termini di massa è a sua volta sinonimo di miglioramento di consumi, prestazioni ed handling. A proposito di handling la massa è distribuita equamente tra i due assali, e le rispettive sospensioni adattive a controllo elettronico vengono regolate fino a 500 volte al secondo in base ad input ricevuti da 18 diversi sensori. Come questo poi si traduce nella pratica ve lo spieghiamo tra qualche paragrafo.
Come sempre accade l’elettronica gioca un ruolo preponderante nella concezione di un’automobile, in particolare per i contenuti multimediali. Pensiamo che nel caso della F-Pace ci ritroviamo con una strumentazione digitale da 11,3 pollici più un Head-Up Display. Anche l’infotainment si mostra in tutta la sua grandezza (10,2 pollici) e in tutte le sue funzionalità. Per esempio può diventare un hotspot per la connessione a internet accoppiandosi fino ad 8 dispositivi contemporaneamente, ha una schermata completamente personalizzabile tramite i widget proprio come gli smartphone, che peraltro possono essere integrati in esso. La riproduzione musicale è invece garantita da un impianto firmato Meridian da 17 altoparlanti e 825W di potenza. Se infine non bastasse il poter gestire la vettura attraverso un’applicazione installata nell’Apple Watch, sappiate che tramite sovrapprezzo è possibile ottenere la cosiddetta “Activity Key”: ideata per chi pratica molto sport all’aria aperta, si tratta di un braccialetto – resistente al bagnato e subacqueo fino a 20 metri – grazie al quale si può lasciare la chiave “vera” dell’automobile all’interno durante l’attività sportiva senza doversela portare appresso, indossando semplicemente il citato “braccialetto” tramite cui si può chiudere l’auto. Per sbloccare le serrature una volta terminato l’allenamento basta appoggiare il braccialetto sulla “J” di Jaguar applicata sul portellone. Fin qui tutto bene. E pur essendoci limitati a una minima porzione della parte tecnica e ai contenuti multimediali, abbiamo già speso un bel po’ di parole. Ma che effetto fa la F-Pace? Fa un effetto strano, per via che ti ritrovi gli stilemi Jaguar  su un veicolo alto quasi un metro e settanta, ma tanto basta per farne un SUV fuori dal coro, che oltre ad una ventata d’aria fresca fa proprie proporzioni dinamiche delle vetture sportive, con un cofano lungo, un padiglione spiovente ed un lunotto particolarmente inclinato. Più conformista l’abitacolo, il cui layout è la fotocopia di XF e di parte della XE. Abitacolo che peraltro può essere infarcito con climatizzatore a quattro zone e che non ha mancato di attenzione nei confronti della praticità, con sedili posteriori reclinabili elettricamente, 13 vani portaoggetti, 4 porte USB e tre prese da 12V, oltre ad un bagagliaio la cui capienza è di ben 650 litri. La qualità dei materiali è piuttosto pregevole, sebbene il tema delicato sia il ventaglio di prezzo a cui la
F-Pace è proposta: per le cifre di partenza (49’500 franchi) delle motorizzazioni quattro cilindri fino ad arrivare alla soglia psicologica dei 100’000 franchi non si possono muovere particolari critiche, ma una volta superata tale soglia vi sono alcuni materiali secondari che, semplicemente, sembrano un po’ sottotono.
Passando a quelle che sono le impressioni di guida, iniziamo dalla cosa che meno ci aspettavamo: le sue (notevoli) capacità in fuoristrada. Il segreto sono – oltre ovviamente alla trazione integrale – tre dispositivi elettronici: uno regola le quattro ruote motrici sui fondi a bassa aderenza, uno aiuta nelle partenze su fondi a bassa aderenza, l’altro è una sorta di tempomat per il fuoristrada grazie al quale tu, una volta impostata la velocità, devi solo preoccuparti di girare il volante. E riassumendo: se non ti arrampichi proprio come una Land Rover, poco ci manca. In ogni caso la F-Pace è ovviamente più godibile sui percorsi asfaltati, in cui sin dai primi metri impressiona per una prontezza dello sterzo e una velocità di inserimento talmente fulminea da richiedere addirittura un po’ di assuefazione: nessuna, X4 e Macan comprese, riesce a lanciarsi in curva più velocemente di lei. Tra una curva e l’altra appare evidente come il pneumatico armonizzi bene con l’intera vettura, la quale ha un rollio più accentuato della media che però ti permette di “sentire” cosa avviene al copro vettura e di andare quindi a sfruttare un appoggio capace di sviluppare elevati limiti laterali, che grazie ad un’accurata elasto-cinematica del reparto sospensioni permette correzioni sicure e intuitive con lo sterzo e/o rilasciando l’acceleratore anche quando pensi di essere già arrivato “al limite”. Un modo di guidare molto coinvolgente poiché è una continua esplorazione della dinamica del veicolo.
La domanda quindi è: quale motore scegliere? Ovviamente il massimo della sportività e delle capacità dinamiche lo si ottiene con la “S”, il 3 litri con compressore volumetrico da 380 cavalli la cui colonna sonora non è poi così distante da quella di una F-Type. Fa forte e la sua trazione integrale privilegia parecchio il retrotreno, sebbene devi guidare piuttosto “cattivo” per riuscire a sfruttarla appieno. Diversa la turbodiesel, sempre 3 litri, che grazie alla corposa coppia consente una guida più rilassata pur avendo prestazioni al top. E la 2 litri? Va bene, senza infamia e senza lode. Anche se, in fase di sorpasso, la minore cavalleria si fa decisamente sentire…

Scheda tecnica

Motore4 e 6 cilindri, benzina e turbodiesel
Potenzada 180 a 340 cavalli
TrazioneIntegrale
CambioAutomatico a 8 rapporti
ConsumiA partire da 4,9 L/100 km
Prezzoda 49’500 franchi
Ideale perChi non vuole il solito SUV di lusso
Si distingue perLe abilità sia in strada che fuoristrada

 

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