La formica rossa

Boris, Eduardo e la schizofrenia

Il Mattino dice che il sindacato giallo TiSin non ha 'alcun legame' con la Lega. Strano, visto che ci sono le stesse persone, allo stesso indirizzo

(Flickr su licenza Creative Commons)
13 settembre 2021
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“Il sindacato TiSin è un’iniziativa privata. Tra i referenti ci sono due esponenti della Lega, ma TiSin non ha alcun legame col movimento”. Il ‘Mattino’ mette via così, senza il prete e con un trafiletto seminascosto, il caso del sindacato giallo che aiuta alcune aziende a eludere la legge sul salario minimo, pur di sfruttare al massimo i frontalieri. Questo nonostante la fantomatica “associazione in difesa del lavoro in Ticino” abbia alla vicepresidenza la vicecapogruppo leghista in Gran Consiglio, Sabrina Aldi, e come membro del comitato direttivo Boris Bignasca, capogruppo al medesimo legislativo e figlio di cotanto padre. Anche la sede si trova nella stessa via e allo stesso numero civico di quella della Lega. Un esempio di schizofrenia da manuale, insomma, di quelli che magari sarebbe meglio farsi vedere da uno bravo. Oppure sono solo abituati a buttarla in tribuna e fare melina, contando su qualche giornalista della domenica che già gli copre le spalle con interviste in ginocchio. Come diceva il ticinesissimo Eduardo De Filippo: “Ha da passà ’a nuttata”.

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