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A lezione da Trump

C’è qualcosa da imparare dal presidente Usa e dal suo modo di fare politica come un picchiatore da fiera davanti a un punching ball. Nonostante tutto

In sintesi:
  • Le mani su Panama, Gaza come un resort, gli insulti e tutto il resto. Ma anche un decisionismo che dovrebbe far pensare chi, una volta al potere, tentenna
  • Sembrava impossibile volesse fare davvero certe cose, invece le sta facendo e, ormai è chiaro, le farà
Trump dance
(Keystone)
7 febbraio 2025
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Non è che si può sempre parlar male di Donald Trump. A parte che minaccia un giorno sì e l’altro pure di invadere Panama, se non gli lasciano il Canale. E che si è messo in testa di scippare la Groenlandia alla Danimarca, come un qualsiasi balordo da metrò, con la differenza che la Groenlandia non è che la puoi sfilare da una tasca e, a un certo punto, dovesse insistere, gli toccherà pure litigare con l’Unione europea.

Però dai, facciamoglielo un complimento a Trump. A parte che sta distruggendo la Nato, l’Onu, gli accordi sul clima, i rapporti con Cina, Canada e Messico, la rete di aiuti americani al pianeta e quel po’ di decoro che dovrebbe contraddistinguere l’inquilino della Casa Bianca. E invece continua a dire cose razziste, con toni razzisti e la faccia paonazza e perennemente incazzata dei razzisti impuniti, facendo indietreggiare il suo Paese sui diritti sociali e civili, dando voce a complottisti, no-vax e sciroccati vari.

Ma sì, dai, mica si può dire solo peste e corna di Trump. A parte che ha modellato la Corte Suprema a sua immagine e somiglianza, e che mette in mostra gli amici miliardari, regalando loro strapuntini di potere. E che si è messo in testa di deportare i migranti in loco e pure i palestinesi, visto che Gaza pare debba diventare un grande resort.

Uno che in campagna elettorale ha insultato gli avversari politici e i portoricani, mimato una fellatio in un microfono, attaccato in modo gratuito la comunità Lgbt, ripetuto cose sessiste, con toni sessisti, con la faccia da schiaffi e ammiccante tipica dei sessisti. Uno che ha pagato donne con cui fare sesso, per poi pagarle ancora per dire di non aver fatto sesso. Che ha sobillato una rivolta, il 6 gennaio 2021, e che oggi fa cacciare quelli che, per quella rivolta, l’hanno indagato.


Keystone
Faccia truce per la foto ufficiale

Bisogna ammetterlo, però, anche se qualcuno non lo farà mai: c’è qualcosa da imparare da Trump e dal suo modo di fare politica come un picchiatore da fiera davanti a un punching ball. Ha promesso in campagna elettorale delle cose spesso (quasi sempre, a dirla tutta) orribili e assurde. Così assurde da sconfinare dalla realtà alla fiction, come se gli avessero mischiato le sceneggiature e poi fatto recitare a casaccio ‘Il Grande Dittatore’, ‘Borat’, ‘House of Cards’, ‘Full Metal Jacket’, ‘Il Dittatore dello stato libero di Bananas’, ‘Joker’ e ‘Il Dottor Stranamore’.

Sembrava impossibile volesse fare davvero certe cose, invece le sta facendo e, ormai è chiaro, le farà. Tuttavia il suo decisionismo, il suo agire in conseguenza del detto (magari non del pensato, e questo è un altro discorso che sarà il caso di affrontare, se mai l’umanità uscirà viva da questo quadriennio) è una lezione per quei politici che fuori dalla stanza dei bottoni straparlano di “misure urgenti” e dell’immobilismo altrui, salvo poi, una volta eletti, temporeggiare nel timore di scontentare qualcuno (spesso quattro gatti ininfluenti) nella speranza di prolungare la propria carriera politica spacciando il proprio malsano amore per la poltrona per un sano approccio alla realpolitik.

Insomma, vedi Trump lassù e in controluce scorgi chi lassù ce l’ha portato, ovvero la flemma e la pavidità dell’ala progressista, da Obama (più attento a preservare la propria immagine che a cambiare il suo Paese) a quel pasticciaccio brutto chiamato Pd, dalla gauche francese ai socialisti di Scholz. Se solo avessero partorito un po’ di atti concreti dopo tanti bei proclami inamidati e fatto davvero politica anziché simularla. Ecco, in quel caso, forse, oggi ci saremmo risparmiati sia Trump (e i suoi emuli) sia i complimenti a Trump.


Keystone
Armato di fucile a una vecchia convention dell’Nra