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Nessuno dei suddetti

In un film del 1985 una strana campagna elettorale faceva perdere entrambi i contendenti. La sfida Biden-Trump fa sperare nello stesso esito

In sintesi:
  • Il film ‘Chi più spende… più guadagna’, tratto da un vecchio libro, immaginava uno scenario che si è rivelato poi non così impossibile in certi contesti
  • Forse era meglio il libro. Di sicuro il film sembra meglio della realtà che ci aspetta
  • Perfino in Russia, nel 1990, si sono dovuti inchinare al candidato che non esiste
Una scena del film con Richard Pryor
(Youtube)
16 febbraio 2024
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Nell’eterna lotta tra il male e il male minore, la cui massima espressione è spesso una campagna elettorale, servirebbero più Monty Brewster per sparigliare le carte: soprattutto in America, dove Brewster è nato senza però esistere mai.

Il personaggio è un’invenzione letteraria di inizio Novecento (“Brewster’s Millions” di George Barr McCutcheon) ripresa e riadattata più volte a teatro e al cinema. Il canovaccio è questo: un uomo qualunque riceve una grossa somma in eredità da uno zio defunto, ma se si dimostra in grado di sperperare fino all’ultimo centesimo in un determinato lasso di tempo riceverà un’eredità ancor più grande, sennò perderà tutto.

Nella versione hollywoodiana del 1985, il cui titolo in italiano è ‘Chi più spende… più guadagna’, Brewster – giocatore di baseball di basso livello impersonato da Richard Pryor – ha un’idea per spendere gran parte dei 30 milioni di dollari ereditati (e che in caso di scommessa vinta diventerebbero 300): mettere in piedi una strampalata campagna elettorale. Convinto della bontà della propria idea, scopre invece di essere in testa ai sondaggi davanti a due politici di professione. Vincere le elezioni però gli garantirebbe uno stipendio, mandando in malora il suo piano di restare senza un soldo. Da lì l’idea di ritirarsi e finanziare una non-campagna elettorale che prende il nome di “None of the Above”, (tradotto nel film con “nessuno dei suddetti”): in pratica Brewster chiedeva alla gente di scegliere di non scegliere.


Keystone
Un quadro con i volti ringiovaniti di Trump e Biden

La storia ricorda quel che è successo recentemente a Nikki Haley in Nevada, dove alle primarie correva da sola per una diatriba interna ai repubblicani. Haley ha preso il 30,8% dei voti contro il 63% dell’opzione “None of the Above”: abile mossa hollywoodiana di Trump, che ha fatto comunque campagna per affossare Haley pur non comparendo ufficialmente sulla scheda.

L’opzione “Nessuno dei suddetti”, che sembra buona per un film e per certi giochetti in chiave locale di Trump, ha invece una sua storia: in Kazakistan, due anni fa, il 5,8% dei votanti ha scelto “nessuno dei candidati”; lo stesso accadde in Bulgaria nel 2016 (5,59%). Nelle prime elezioni della Federazione Russa, in piena dissoluzione dell’Urss, il 4 marzo 1990, in ben 200 dei 1'500 confronti elettorali accomodati per mandare al Congresso del Popolo chi voleva il partito, vinse a sorpresa “nessuno dei suddetti”. Quel voto di sfiducia al sistema fu uno snodo cruciale, come ammise Boris Eltsin, perché “fece capire alla gente di avere potere anche in elezioni truccate”.

Forse chiedere agli americani di imparare dai russi è troppo, ma imparare da Hollywood perché no? Con due candidati alla Casa Bianca vecchi e inadeguati – un 81enne incartapecorito con problemi di memoria conclamati e un 78enne con problemi giudiziari e di gestione della rabbia (e la tendenza a giocare all’uomo solo al comando) – cavalcare il “None of the Above” sarebbe perlomeno salutare.


Wikipedia
I giornali del giorno dopo in “Chi più spende...più guadagna”

Wavy Gravy, anima di Woodstock e agitatore di professione, ci provò per ben quattro volte, dal 1976 al 1988 (anno in cui Biden risultava già candidato), a far votare letteralmente Nessuno, con la campagna “Nobody’s for president”. Gli slogan? “Nessuno è perfetto”, “Nessuno fa una torta di mele meglio della mamma”, “Nessuno dovrebbe avere così tanto potere” e così via…

Nel film con Pryor il “None of the Above” vince, i due candidati fanno una figuraccia e le elezioni vengono ripetute. Chissà, magari era meglio il libro del film. Di sicuro il film sembra meglio della realtà che ci aspetta.

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