IL COMMENTO

Da oggi Nino può stare tranquillo

Il protagonista della canzone di De Gregori non dovrà più preoccuparsi di calciare un rigore: i portieri non potranno più distrarre i tiratori né muoversi

In sintesi:
  • È l'ennesima decisione della Fifa volta a penalizzare i portieri a beneficio dello spettacolo
  • Show come quelli degli estremi difensori del Liverpool Grobbelaar e Dudek non saranno più concessi
Il rigore sbagliato da Graziani contro Grobbelaar…
(Wikipedia)
31 marzo 2023
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Prima del calcio di rigore il portiere prova un’angoscia indicibile, come dopo un delitto che non si aveva alcuna intenzione di commettere. Così, almeno, la pensa Peter Handke. Ma no, ha risposto in più occasioni Dino Zoff, il rigore può appassionare uno scrittore, che ha modo di scatenarsi sul confronto tra due solitudini, ma non un portiere, che non ha niente da perdere, visto che gli occhi sono puntati addosso al tiratore. Si parla infatti, se il pallone non entra, di rigore sbagliato. Ci vuole una figura paterna, un fratello maggiore, un allenatore con qualche primavera sul groppone, la voce di De Gregori per rassicurare il giovane Nino, che ha paura di tirare un calcio di rigore, come se le sue qualità dipendessero dall’abilità dal dischetto.

Ma Nino da oggi può stare tranquillo. Un consesso di saggi, riunito in conclave in qualche remoto anfratto zurighese, ha infatti stabilito quanto segue: “Il portiere dovrà rimanere sulla linea di porta senza toccare la traversa, i pali e la rete. E non dovrà comportarsi in modo da distrarre ingiustamente chi calcia”. A parte il fatto che qualcuno dovrà spiegare in che modo si possa distrarre il tiratore giustamente, questa trovata si aggiunge a una serie di misure che, dal divieto di raccogliere il retropassaggio con le mani al progressivo ammorbidimento delle norme sul fuorigioco, mirano ad aumentare le occasioni da rete (e quindi, si sostiene, lo spettacolo e la sua appetibilità per gli sponsor), rendendo sempre più difficile la vita al portiere. Dovremo dunque dire addio a scene passate di diritto dalla cronaca alla mitologia, come i saltelli scimmieschi alla Jerry Lewis con cui Bruce Grobbelaar del Liverpool ipnotizzò due campioni del mondo, Bruno Conti e Francesco Graziani, nella finale di Coppa dei Campioni del 1984, o i movimenti allucinati e scomposti di Jerzy Dudek, anch’egli del Liverpool, nella finale del 2005 contro il Milan. Abbiamo visto portieri sbruffoni, spavaldi, senza vergogna, autentiche facce da schiaffi che facevano capriole, davano le spalle al tiratore oppure gli si avvicinavano per confidargli breaking news sulla stretta parentela femminile. Usiamo l’imperfetto perché, a quanto pare, la pacchia per i clown sta per finire.

E non solo: possiamo anticipare ai nostri lettori che sono già allo studio porte semoventi che, orientate da appositi sensori, seguiranno la direzione del pallone, mentre i portieri giocheranno bendati e, in certe occasioni, pure a testa in giù. In conclusione, Nino, benedetto ragazzo, non aver paura di tirare un calcio di rigore. È il portiere, ormai, che si deve spaventare.

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