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Per il vice sindacato a Chiasso salta il tappo della politica

Corsa alla carica da parte di tutti i partiti in Municipio. E alla fine il risultato spariglia le carte

Ore 'calde' a Palazzo civico (Ti-Press)
28 aprile 2021
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Altro che continuità. Altro che calma piatta. Dentro Palazzo civico a Chiasso stavolta è saltato il tappo della politica. Davanti a un Municipio 'fotocopia', del resto, chi l'avrebbe mai detto che ci si sarebbe accapigliati non tanto per il posto del sindaco (saldo nelle mani di Bruno Arrigoni e del Plr), ma per la carica di vice sindaco? Per gli osservatori più attenti il 'caso' è montato nelle ultime ore. A innescarlo (questa è l'impressione) è stata la rivendicazione da parte dell'Unità di Sinistra-I Verdi, che d'un botto ha moltiplicato gli aspiranti: quattro per finire, per una sola poltrona. Insomma, tutti (o meglio tutte le forze politiche) la volevano. Una situazione, a memoria, mai vista prima per i più.

Le ragioni? Svariate e non sempre congruenti. Il risultato? Che tra chi ci faceva maggiore affidamento - le due signore del Municipio, Sonia Colombo-Regazzoni e Roberta Pantani - l'incarico (a maggioranza dicono le voci, ma sarebbe stato sorprendente il contrario) è andato al proverbiale 'terzo', nello specifico a Sinistra e a Davide Dosi; sparigliando così le carte con l'esito meno atteso. Proprio a Sinistra, d'altro canto, non si voleva veder concentrare il 'potere' - si legga le due maggiori cariche dell'esecutivo - tutto nelle mani dei liberali radicali. Quindi si è lanciata l'opzione alternativa e la si è pure portata a casa.

A ben vedere, però, gli effetti collaterali sono stati più d'uno. Le manovre di una politica più di corridoio che di centro di comando hanno, di fatto, messo innanzitutto all'angolo la Lega; alla quale non è bastato essere il secondo partito (nell'esecutivo) a Chiasso (né avere la vice sindaca uscente). E qui la sensazione (ma è pure qualcosa di più) è che le altre forze politiche la volessero chiudere lì. Farà altrettanto il gruppo Lega-Udc? Qualche contraccolpo in Consiglio comunale o in ogni caso a livello politico potrebbe esserci. Poi c'è la questione interna al Plr: il mancato incarico a Colombo-Regazzoni qualche strascico potrebbe lasciarlo. Come dire che i liberali radicali, alle prese con una legislatura non semplice, dovranno cercare (e riuscire) ben presto a serrare di nuovo i ranghi se vorranno centrare gli obiettivi già sul tavolo (per citarne solo due, i collegamenti ferroviari e il tracciato autostradale).

L'unico partito che (forse) ha accettato questa situazione senza troppi problemi interni è il Ppd. Anche se era pronto a fare da ago della bilancia con il suo municipale Davide Lurati (ruolo, quello di mezzo, che gli è più confacente), togliendo persino le castagne dal fuoco al Plr. D'altro canto, non dispiace neppure a questo gruppo che le cariche siano state ridistribuite. Chi siede al centro (come il consigliere comunale Giorgio Fonio), adesso auspica solo che il Municipio «prosegua meglio di come ha iniziato». Di sicuro Davide Dosi, per come approccia la politica, saprà mediare a beneficio del bene comune.

Qualcuno butta là una piccola provocazione: 'a Sinistra la questione femminile che fine ha fatto?'. Bè, stavolta si è decisamente passato la mano in nome di una politica più pragmatica, che ha guardato soprattutto al risultato. In altre parole, Us-I Verdi ne hanno fatto anche una questione storica: il Plr in maggioranza relativa, dal 1972 in poi, non ha mai tenuto per sé il vice sindacato. Vedremo come andrà nella prossima tornata elettorale. 

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