Commento

I consiglieri di Stato non sono degli intoccabili

Cosa avrebbe dovuto fare il procuratore generale Noseda, se non (re)interrogare il Consiglio di Stato per verificare quanto appreso e cioè che il Controllo cantonale delle finanze

14 marzo 2018
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Cosa avrebbe dovuto fare il procuratore generale Noseda, se non (re)interrogare il Consiglio di Stato per approfondire quanto appreso e cioè che il Controllo cantonale delle finanze aveva informato del problema rimborsi anche le direzioni dei Dipartimenti? Altro che “teatralità degli atti procedurali compiuti dal pg”, come ha sentenziato ieri in parlamento il già giudice d’Appello e ora vicepresidente del governo Claudio Zali. Che ha addirittura parlato di “un unicum nella recente storia giudiziaria del Cantone la cui responsabilità ricade istituzionalmente su chi il procedimento doveva condurre”. Chissà cosa avrebbe detto se l’inchiesta per abuso di autorità non fosse sfociata in un abbandono. Parole gravi quelle di Zali. Perché pronunciate da un ex magistrato che conosce molto bene la procedura penale e i suoi meccanismi essendo stato per anni alla testa del Tribunale penale cantonale. Perché pronunciate, rispondendo a un’interpellanza, a nome del Consiglio di Stato. Perché rischiano di delegittimare l’operato non solo del pg ma di tutto il Ministero pubblico. E sono proprio quelle parole un ‘unicum’. Un ‘unicum’ in Ticino nei rapporti fra il potere esecutivo e quello giudiziario. La legge è uguale per tutti e i consiglieri di Stato non sono degli intoccabili.

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