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Vado in pensione e sto in Italia per vivere con più agio

Dal 2015 al 2023, 901 pensionati ticinesi in fuga. Mentre a Sud della Alpi arrivano i confederati over 60. I problemi di un Cantone di anziani

Dal 2015 al 2023, 901 pensionati ticinesi in fuga. Mentre a Sud della Alpi arrivano i confederati over 60. I problemi di un Cantone di anziani

17 gennaio 2025
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Sole, bei panorami, costo della vita più contenuto, forse anche una buona socialità... continuano ad attirare in Ticino pensionati confederati. C’è stato il boom negli anni Novanta, il calo dal 2008 e dal 2015, poi la ripresa nel 2021/22 nella fase post pandemia. Secondo le statistiche, il Ticino è sempre attrattivo per numerosi confederati in età di pensionamento. Ma c’è anche un flusso contrario: ticinesi e stranieri residenti nella Svizzera italiana che in età da pensione vanno all’estero, forse dove la vita costa meno. Trend che approfondiamo con Elio Venturelli, per trent’anni direttore dell’Ufficio cantonale di statistica (Ustat). Ufficio che ha recentemente pubblicato nuove statistiche che permettono di misurare questi flussi di pensionati anno per anno sul lungo periodo. “Un andirivieni a saldo zero”, riassume Venturelli. Autore dell’analisi ‘Declino demografico o declino economico?, quarant’anni di demografia ticinese: 1980-2020’ pubblicata nel 2022 da Coscienza Svizzera (in ‘L’incertezza demografica, Il Canton Ticino fra denatalità e invecchiamento’, a cura di I. Dandrea ed E. Slerca, A. Dadò editore). Con l’esperto decifriamo il quadro che emerge.

Ustat/elaborazione EV

I pensionati elvetici continuano a preferire il Ticino al loro cantone?

Il grafico illustra chiaramente il consistente e regolare apporto da oltre Gottardo di pensionati svizzeri verso il Ticino, eccezion fatta per i periodi di crisi. Il saldo migratorio intercantonale complessivo per gli anni 1981-2023 è stato di 4’023 unità. Il picco di questo apporto è stato raggiunto nel 2021-22. Sono gli anni post pandemici. L’importanza di questi flussi sembrerebbe confermare l’opinione diffusa che l’elevato tasso di anzianità del Ticino, il più elevato a livello svizzero, sia dovuto ai confederati.

Tra gli over 60, si constata un importante ritorno di interesse da parte dei ‘confederati’ a trascorrere la pensione in Ticino. Siamo un cantone sempre più solo per anziani?

È tutto da interpretare. Non solo i confederati prediligono il Ticino. Guardando il saldo migratorio internazionale, sempre degli svizzeri, c’è un dato tutt’altro che trascurabile. Dal 1981 al 2014 questo saldo è stato di ben +915 unità. Ciò significa che gli arrivi di pensionati durante questo periodo hanno superato le partenze di 915 unità. Vi è stato quindi un afflusso di pensionati svizzeri dall’estero a favore del Ticino. Si potrebbe pensare a un rientro di svizzeri emigrati anni fa, per passare la vecchiaia in Ticino.

Quindi abbiamo un flusso verso il Ticino di pensionati confederati e pensionati svizzeri che risiedevano all’estero. Ma quanti pensionati invece partono dal Ticino?

Le cifre evidenziano che, dal 2015, numerosi pensionati ticinesi hanno iniziato a trasferirsi all’estero, in particolare, ma non solo, in Italia (vedi grafico), probabilmente alla ricerca di una qualità di vita migliore, dove la vita è meno cara. Dal 2015 al 2023 il saldo è stato di -901 unità.

Ma come mai questo flusso è iniziato solo a partire dal 2015?

La statistica quantifica le tendenze, ma senza un approfondimento partendo da altre fonti, non sempre facili da reperire, rimaniamo senza risposte sulle cause di queste realtà che ci interpellano.

E gli stranieri residenti in Ticino, cosa fanno dopo la pensione?

Da sempre, gli stranieri residenti in Ticino, raggiunta l’età della pensione lasciano il cantone. In genere per rientrare al luogo di origine dove hanno sovente i loro cari, magari una residenza e dove evidentemente la qualità di vita, oltre che meno cara, è per queste ragioni migliore. Questo flusso è stato per gli anni 1981-2023 di 4’014 unità. Rimane però da spiegare il forte saldo internazionale degli stranieri per gli anni 2012-2014. Mentre per gli anni considerati 1981-2010 e 2016-2022 il flusso positivo verso l’estero è stato costante e sovente rilevante, un repentino rovesciamento di tendenza per questi tre anni solleva qualche perplessità.

Come mai dal 2012 al 2014 c’è stato un considerevole picco di arrivi di stranieri pensionati in Ticino?

L’Ustat ha confermato che i dati sono corretti ma non è ancora possibile spiegare questo sensibile, e limitato nel tempo a tre anni precisi, rovesciamento di tendenza. Si tratta di un numero di arrivi, equivalente a circa 500 unità, superiore alle partenze. Un’immigrazione di pensionati stranieri, in gran parte dall’Italia, verso il Ticino.

I pensionati che lasciano il Ticino dove vanno a vivere?

Le destinazioni della popolazione straniera rispecchiano quelle degli svizzeri. Determinante è il flusso verso l’Italia, seguito da Spagna e Portogallo. Pure significativi i flussi verso la Serbia, la Croazia e la Bosnia, indicati nel grafico come ex Jugoslavia. Il che fa pensare che molti flussi di svizzeri all’estero riguardino stranieri che nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza svizzera e che, nonostante ciò, desiderano ritornare al loro paese d’origine.

In conclusione, sembra che tra arrivi e partenze, il saldo sia vicino a zero...

L’analisi dei flussi migratori dei pensionati fornisce molte informazioni ma solleva pure diversi interrogativi. Un aspetto però sembra appurato. L’afflusso di 4’023 ‘confederati’ nel quarantennio considerato corrisponde quasi all’unità al saldo negativo dei pensionati stranieri che si trasferiscono all’estero (-4’014 unità). L’elevato tasso di anzianità del Ticino non è quindi dovuto ai flussi migratori dei pensionati, ma ad altri fattori. Pensiamo in particolare all’entrata nella terza età dei numerosi nati nel baby boom.

L'economista Angelo Rossi

‘Il problema non sarà attirare capitale ma giovani e famiglie’

Le statistiche mostrano una tendenza dei pensionati confederati a migrare in Ticino come pure dei pensionati svizzeri emigrati all’estero. Ciò sembra confermare l’opinione che l’elevato tasso di anzianità del Ticino sia dovuto ai confederati. Una tesi che le statistiche smontano, evidenziando un secondo trend: i pensionati ticinesi e stranieri che lasciano il cantone. Alla fine, come spiega Venturelli, “un andirivieni a saldo zero”. «Bisogna effettivamente guardare all’insieme delle migrazioni. L’elevato tasso di anzianità del Ticino non è dovuto all’emigrazione dei pensionati confederati. Sull’insieme dell’aumento della popolazione anziana, il saldo migratorio degli ultimi 40 anni rappresenta il 10%. Il movimento migratorio dei pensionati non è quantitativamente così importante da influenzare l’invecchiamento in Ticino negli ultimi 20 anni», precisa il professor Angelo Rossi, già docente per l’economia regionale e i problemi economici della pianificazione del territorio al Poli di Zurigo e docente di management e pianificazione del settore pubblico all’Università di Losanna.

Ti-Press Il professor Angelo Rossi

Dal 2015, più pensionati ticinesi hanno iniziato a emigrare verso Paesi meno cari. «Da allora il franco svizzero ha ripreso ad aumentare, rendendo economicamente più attrattiva una vita all’estero». Le cifre mostrano una trasformazione dei flussi migratori dei pensionati. «C’è chi da pensionato fatica a vivere in Ticino. Una buona parte, pur avendo la nazionalità elvetica, dopo una vita lavorativa in Ticino, torna al Paese di origine».

Il nostro cantone, secondo l’esperto, non smetterà di essere attrattivo per gli anziani confederati. Gli chiediamo se tra le cause c’è anche la socialità più generosa da noi rispetto ad altri cantoni. «Il Ticino è allettante per le sue caratteristiche climatiche e per il costo della vita più basso rispetto alla media nazionale. Forse anche per la socialità, ma non sappiamo in quale misura». Tra chi predilige la Svizzera italiana, continua il prof. Rossi, ci sono anche spagnoli e italiani emigrati per lavoro oltre Gottardo, che al momento della pensione scelgono il Ticino.

È fuori dubbio che l’invecchiamento della popolazione è una sfida per il sistema svizzero e in particolare per le entrate delle casse del Ticino, dove è elevata la proporzione dei pensionati, che hanno redditi normalmente inferiori a quelli delle persone che lavorano. «Tra 50 anni, oltre la metà della popolazione sarà costituita da pensionati. Si potrebbe arrivare a una situazione in cui le entrate dello Stato non saranno sufficienti a coprire i bisogni in continuo aumento», commenta Rossi. Guardando avanti ci saranno periodi di crisi finanziaria ben più preoccupanti di quelli attuali. «Forse nei prossimi 10 anni, l’età di pensionamento verrà ancora posticipata, dai 65 ai 75 anni. Stiamo andando verso un’economia a crescita zero, se non negativa», ribatte. Che cosa fare è tutto da studiare. «Il problema non sarà più attirare il capitale ma piuttosto giovani e famiglie».

Già perché continua l’esodo dal Ticino di giovani con una formazione superiore verso altri centri elvetici. Una perdita di capitale umano in termini di creatività, capacità manageriali, contributi culturali che indebolisce anche il potenziale economico del cantone. Per trattenere i “cervelli” in Ticino il Cantone sta investendo su innovazione e ricerca, che però non sembra dare tutti i frutti sperati. Avere un’università, la ricerca in biomedicina, non sembra invertire questa tendenza. «Anche se l’università ticinese non ha frenato questo esodo, è comunque giusto puntare sulla formazione dei giovani e offrire posti attrattivi nella ricerca e nell’educazione superiore». Non sono sufficienti per occupare tutti. «Per professioni molto qualificate l’emigrazione dei laureati è normale, perché manca l’offerta. Ci sarà sempre chi parte e d’altronde c’è sempre stato». C’è poi il problema dei salari più bassi in Ticino che non invogliano i laureati a fermarsi. «Dovrebbero aumentare del 15%». È bene fare tutto ciò che si può tentare. «Quando la regione di partenza inizia a investire in politiche integrative (posti di lavoro, servizi, agevolazioni per abitazioni…) potrebbero esserci dei cambiamenti nei trend. Ci sono esempi positivi in Germania». Se il Ticino percorrerà questa via è tutto da vedere.