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‘Quella pietra rovente che stringi in mano e ti consuma’

La vita tra due potenze come Cina e Russia, la guerra, la povertà infinita. Il lama della Mongolia spiega come essere felici in mezzo a tanta sofferenza

La vita tra due potenze come Cina e Russia, la guerra, la povertà infinita. Il lama della Mongolia spiega come essere felici in mezzo a tanta sofferenza

29 agosto 2023
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Stretta nell’abbraccio di due Paesi molto potenti, Cina e Russia, la terra delle steppe sconfinate, dei gher di feltro, dei nomadi guerrieri, deve muoversi con prudente astuzia nel cruento conflitto tra il leader Putin e l’Ucraina. Il legame, soprattutto economico, con la Russia è forte, nonostante le atrocità del passato, quando sotto Stalin, 1’250 monasteri furono rasi al suolo in Mongolia, 35mila monaci buddisti furono giustiziati, assieme all’élite intellettuale di allora. Per 70 anni i culti sono stati vietati, per riesplodere dopo il 1990. A quel tempo, lama Shinendentsel era un ragazzino. Aveva sei anni quando ha deciso di diventare monaco. C’è chi pensa che la guerra di oggi, potrebbe anche riaprire vecchie ferite. “Quello che hanno fatto i padri non deve ricadere sui figli. Gli errori sono stati fatti nel passato, da una parte della dirigenza di allora. Non è un motivo per condannare una intera nazione. Analizzando le situazioni a mente lucida, si evitano pregiudizi, ed emozioni estreme come ostilità (o glorificazione) cieca”, ci spiega il Lama.

Lama S.Aveva sei anni quando ha deciso di diventare monaco

Lo incontriamo a Lugano, dove ha tenuto tre giorni di seminario sulla felicità, su come preservare la nostra energia vitale, evitare ansia e depressione e vivere appieno la vita. Il suo Paese è drammaticamente vicino a un conflitto che sta mietendo tante vittime innocenti e cambiando gli equilibri mondiali. “Non ha stravolto però la nostra quotidianità, anche se sentiamo i contraccolpi delle sanzioni verso la Russia”.

Dopo aver studiato per 33 anni il buddismo, il Lama oggi è abate del monastero Janchivdechinlen, nel distretto di Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, dove progetta di costruire un asilo per centinaia di bambini orfani o di famiglie disagiate. In tanti Paesi l’istruzione è un lusso. In Mongolia i bambini, dai 2 ai 5 anni, sono 303mila e le scuole dell’infanzia non bastano per tutti. Il terreno dove sarà edificata la scuola è stato acquistato grazie a donazioni, servite anche per le autorizzazioni di costruzione e il costoso collegamento a elettricità e acqua potabile. Tre anni di pandemia e la guerra hanno fatto lievitare i costi di tanti beni che vengono soprattutto dalla Cina, rallentando di fatto il progetto. “I prezzi ora sono saliti di quasi 3-4 volte e si deve rifare il piano di finanziamento”, ci spiega. (Per chi volesse informazioni: eventomongolialama@gmail.com).

keyLe scuole non bastano, molti bambini non ci vanno

Lama S.

Lama S.Dopo pandemia e guerra, c’è più povertà

Dove trovare la felicità

Approfittiamo del Lama per avere uno sguardo diverso su malesseri diffusi come ansia, insonnia, depressione che attraversano la nostra società. Tutti noi, religiosi e non, uomini e donne, orientali e occidentali, tutti vogliamo evitare la sofferenza ed essere felici. Ma stiamo guardando nel posto giusto? “La sofferenza c’è per tutti. Sono quei momenti in cui non sei felice. Chiediti, allora, che cosa ti rende felice”. Lui fa una pausa, io rifletto. Continua: “La maggior parte delle persone che incontro pensa ‘Sarò felice quando avrò un buon lavoro, una bella casa, un marito o una moglie, dei figli’. Quando hanno ottenuto ciò che desiderano – soldi, casa, lavoro, famiglia – tutto diventa un problema. Guarda anche le star, hanno tutto, ti sembrano persone felici? Soffrono come tutti”.

Ci descrive una mente spesso insoddisfatta, irrequieta, impegnata a rincorrere oggetti che suscitano sensazioni piacevoli. Penso all’Iphone 15, quanti lo sognano, lo desiderano, e quando l’hanno ottenuto, sono soddisfatti forse per una settimana, poi l’euforia svanisce e nasce il desiderio di qualcos’altro. La sensazione piacevole non è negli oggetti là fuori, vero? È nella mente, che entra in contatto con questi oggetti, ne esagera le qualità.

Ci invita a essere psicologi di noi stessi. “Se analizzi la tua mente intuisci che gli oggetti materiali non danno alcuna garanzia di una felicità durevole. Non importa quanto si possiede, il desiderio di avere di più non dà pace. Questa incessante frustrazione è sofferenza”. Anche l’amore segue questa logica. Sorride e dice: “Abbiamo un detto in Mongolia sulla coppia: ‘Prima amore, senza di te, non riuscivo nemmeno a respirare! Ora amore, quando ci sei, non mi fai nemmeno respirare”.

Mentre lo ascolto, osservo il lago di Lugano. Siamo in un bar, c’è una brezza piacevole, un via vai di turisti, un uccellino si avventa con coraggio sul pane, lasciato incustodito sul tavolo e vola via con un boccone più grande di lui: chissà se almeno lui, sarà soddisfatto del suo bottino? Intanto arriva la cameriera, pur non sapendo chi sia questo monaco, ma notando i suoi abiti non convenzionali, si rivolge al Lama con rispetto. Lui risponde con un sorrisi, non parla la nostra lingua. È solo grazie a Muren Santini, economista mongola, che vive in Ticino, che possiamo comunicare e fare l’intervista. Mi racconta una metafora. “Quando ci si aggrappa agli oggetti esterni per essere felici è come dipendere dall’ombra di una nuvola in una giornata torrida. Prima o poi sarà portata via dal vento. Diamo agli altri, agli oggetti il potere di renderci felici o infelici. Cosi durante la giornata funzioniamo come uno jojo, andiamo su e giù. Siamo come burattini in mano a oggetti esterni”.

Piccoli litigi possono diventare macigni

Viene invitato in Europa e America per insegnamenti e rituali. È uno dei pochi monaci oracolo (Choijin Lama), esperto di rituali come quello del fuoco e il rituale Luijin-Chöd, che sciolgono le energie bloccate dalla sofferenza, le fanno fluire di nuovo, ristabilendo forza, portando guarigione. Essere consapevoli di cosa passa nella nostra mente è importante. Le relazioni con gli altri possono diventare campi di battaglia che ci fanno perdere tanta energia fino a farci ammalare. “Il rancore è come una pietra rovente che si stringe in mano. Quando subiamo un torto, chi lo fa, se lo dimentica quasi subito; chi lo subisce può trascinarlo con se per decenni”. Così una piccola lite può diventare un macigno. “Ogni sera consiglio ai miei allievi di ripassare mentalmente i fatti della giornata, sia per valorizzare quello che hanno fatto di buono, sia per lasciare andare se qualcosa li ha fatti arrabbiare”. Mica facile... “Aiuta cercare di capire il punto di vista dell’altro. Non significa farsi maltrattare, ma non voler portare inutili pesi, che consumano energia vitale”.

I trucchetti della mente

Quando qualcosa va storto diamo di regola la colpa agli altri, ci sentiamo vittime. Ma se siamo consapevoli di ciò che pensiamo possiamo decidere come nutrire la nostra mente. Coltivando pensieri, parole e azioni negative (come invidia, rabbia, rancore... ) che danneggiano noi stessi o gli altri, perdiamo molta energia vitale. In più, ci sono eventi esterni che ci indeboliscono come lutti e malattie, in una società molto, troppo veloce, dove si accumula tanto stress e ansia.

Viviamo tra conflitti e crisi climatica, tutto genera ansia. “La sfida è mantenere una mente lucida, che si fa influenzare il meno possibile da ciò che succede. Altrimenti ci si ammala. Se ci si focalizza su ciò che non funziona, si vedrà solo quello, perché la mente è selettiva. Ad esempio, una donna incinta, inizia a vedere più donne in gravidanza. C’erano anche prima, ma la mente è focalizzata su di loro”. Più si pensa alle tragedie, più se ne percepisce, meno si può essere di aiuto.

La vita è adesso

La parola d’oro è essere consapevoli di cosa ci passa per la testa. In questo flusso costante di cambiamento, ogni momento passa e non torna più. “Solo chi è nel presente può gustarsi appieno le esperienze gioiose. Si nutre di bellezza, la espande attorno a sé. Una mente stressata, ansiosa per il futuro o rivolta con rimpianto al passato, non si gode nulla”. Lo ripete più volte, è importante essere consapevoli nella vita quotidiana. “La vita è adesso, godi ogni momento, ogni respiro pienamente: chi vive bene, muore bene, perché non ha nulla in sospeso”.

Il potere della preghiera

Poi c’è la preghiera, un rimedio potente, dice, uno scudo quando siamo travolti dallo tsunami di emozioni distruttive. Ci spiega: “La preghiera cambia la frequenza della mente – come quando cerchi un canale sulla radio – ti ricarica e protegge, porta pace interiore”. Ma c’è di più: “Ti aiuta ad avere ciò che desideri. Non te lo fa apparire per magia. Ti mette nella condizione energetica per ottenerlo”. Ecco perché ciascuno è responsabile della propria felicità da cui discende anche quella degli altri. Pandemia e guerra, ci mostrano questa interconnessione globale: “Grazie agli altri, abbiamo tutto: cibo, vestiti, casa, riscaldamento... Si sopravvive solo in gruppo”.


Lama S.
Bimbi piccoli restano a casa da soli, nelle tradizionali gher, mentre i genitori solo al lavoro. Purtroppo sono frequenti gli incidenti.

Prima di congedarsi, mi guarda con sguardo serio. “Finché avrò forza aiuterò gli altri a stare meglio”. C’è un aereo che lo aspetta per riportarlo a casa dopo un tour tra America ed Europa, dove lo aspettano anche tanti bambini e il sogno di un asilo da realizzare.

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