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Missili sì, missili no

Fintanto che gli Usa e la Nato non forniranno all’Ucraina missili a lunga gittata, la guerra continuerà come la sta conducendo il Cremlino. La paventata fornitura di carri armati modernissimi può essere una soluzione di facciata. Difficilmente si assisterà in questa guerra a un grande scontro terrestre di mezzi corazzati, come successe nel secondo conflitto mondiale. Perché non vengono forniti i missili, che permetterebbero a Kiev di raggiungere le città russe oltre il confine, obbligando gli abitanti, ora tranquilli, a volgere lo sguardo al cielo e prepararsi a rintanarsi, e nel medesimo tempo aiuterà ad "incrinare il fronte pro guerra"? Perché nessuno vuole assumersi il rischio di come il Cremlino possa reagire. D’altronde la strategia del "terrore missilistico" contro obiettivi civili non l’hanno iniziata gli ucraini, per cui sarebbe più che lecito far sì che anche questi ultimi possano giocare ad armi pari. Anche se, già in partenza la differenza bellica era enorme a favore dei russi, sia in mezzi e risorse umane, ed è un miracolo che Kiev sia ancora in grado di combattere. Anche se all’esercito russo non è riuscita la "guerra lampo", per colpa della sua caotica organizzazione.

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