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Le commissioni di quartiere e le donne

Di recente a Lugano, sono state elette le 20 commissioni di quartiere, composte ognuna da 1 membro per ogni partito in municipio e altri 4 eletti dalle assemblee di quartiere, cioè i cittadini dei quartieri. Le commissioni hanno compiti importanti tra i quali: “esaminare problematiche di carattere sociale”, “organizzare momenti d’aggregazione e di ritrovo per la popolazione” e “promuovere attività che favoriscano l’incontro e la socializzazione degli abitanti del quartiere”. Nell’ultimo anno, hanno realizzato attività interessanti per la popolazione, come la Festa in Corte al campus universitario di Viganello, la creazione del Centro Amélie a Pregassona e i biglietti di Natale per gli anziani di Molino Nuovo. Con l’elezione dei nuovi membri, si è notato un divario di genere nei rappresentanti dei quartieri. In 15 commissioni gli uomini sono in maggioranza, in altre 3 in parità (Breganzona, Loreto-Centro e Molino Nuovo) e in 2 (Aldesago-Brè e Villa Luganese) lo sono le donne, per un totale di 110 uomini e 48 donne. Gli abitanti, hanno avuto più equilibrio scegliendo più di un terzo dei loro rappresentanti di genere femminile. I partiti, che dovrebbero mostrare l’esempio, hanno scelto ognuno solo 5 donne sulle 20 scelte a disposizione. Si potrebbero mettere delle quote per le scelte dei partiti come il 40% di donne e uomini, cioè almeno 8 membri donne e 8 uomini, e i maschietti che perdono il posto possono sempre candidarsi come membri popolari (se sono capaci verrebbero comunque eletti), ma il problema sta nel termine “quote” che dà ribrezzo a tanti politici. Quindi, spero semplicemente di vedere più buon senso da parte dei partiti (soprattutto quelli di centro e sinistra) cosicché alla prossima tornata nel 2024 ci siano, almeno tra i membri dei partiti, più donne.

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