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Un territorio alla deriva

Nel nostro cantone si constata purtroppo un totale intasamento del traffico che si vorrebbe risolvere con riduzione di posteggi e tasse sui posteggi, ma la politica non sembra rendersi conto che senza un concreto potenziamento dell’offerta del trasporto, pubblico coordinato (ferrovia, bus e relative coincidenze) con orari compatibili, non si avvicinerà mai a decongestionare le strade. Altro che colpevolizzare i frontalieri che permettono alle aziende, ospedali e servizi pubblici di funzionare.

Spreco di denaro e con il progetto naufragato della circonvallazione di Agno per il quale sono stati spesi milioni per non poterlo realizzare, e si persevera nell’errore di voler ugualmente fare una strada di pseudoaggiramento che non porterà vantaggi ma sposterà solo le code. Occorrerebbe invece coraggio per decidere una strada in galleria dallo svincolo di Manno fino a Ponte Tresa, con uscite ed entrate ad Agno e Magliaso per togliere gran parte del traffico verso l’Italia. Fra l’altro non si sa perché il Dipartimento non ha proseguito nell’analisi di questo progetto: forse perché si era già imbarcato nell’altro, ora miseramente naufragato. Altro esempio di mancata valutazione di alternative. Così è anche per il Tram-Treno monco e fermo a Manno, quando avrebbe invece potuto proseguire e collegarsi a Taverne alla rete del Tilo, con spesa di milioni e quindi poco beneficio, e transito oltretutto sulla trafficata Manno-Bioggio.

Nuovo spreco di denaro con il fantasioso progetto, con tanto di richiesta per costi di progettazione per Chf 800’000, del collegamento con funivia Ambrì-Fusio. Ma non ci si rende conto che non potrà mai essere un collegamento redditizio e sfruttato da utenti ticinesi, perché nessuno si sposta per lavoro da Ambrì a Fusio! Prima di portare avanti un progetto ci vorrebbe un business plan con valutazione di utenze e redditività, spese di gestione e ammortamenti. Non si può quindi che essere sbalorditi e preoccupati dell’incapacità gestionale della politica.

Dal profilo della burocrazia il Dipartimento del territorio non ha fatto altro negli ultimi anni che aumentare in modo esponenziale la burocrazia, e non aveva torto il Nano quando considerava i membri del Consiglio di Stato dei Bambela, ma la realtà è che due suoi membri sono sue creature e da allora la situazione è più che peggiorata. Lo vediamo sulle decisioni ridicole e kafkiane in materia di tasse di circolazione, e i tempi biblici per l’esame delle licenze edilizie con continue richieste di complementi ed i lunghissimi ed inaccettabili tempi per le approvazioni dei Piani regolatori paralizzano i Comuni.

Un bell’esempio di come amministrare lo offre il vicino Canton Grigioni con le sue modalità concrete e concludenti nella gestione della res publica (San Bernardino docet), e ai nostri politici non farebbe male un po’ di modestia e minor saccenza; credono di sapere tutto coinvolgendo il Cantone in procedure giudiziarie, come da recente notizia di una causa milionaria contro i progettisti della Bioggio-Agno, che avranno pur avuto un mandato, e se questo non è sorvegliato e non vengono fatti continui rapporti sullo stato di avanzamento degli studi e del progetto la colpa non è certo loro bensì da ricercare nell’incapacità gestionale del Dipartimento, e nel frattempo il cittadino deve convivere con il congestionamento del traffico e le lungaggini burocratiche in un territorio che sta collassando, e non si prevedono iniziative ed interventi lungimiranti.

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