I dibattiti

Dalla criptofavola alla criptocriminalità

(Ti-Press)

Il sindaco di Lugano diffonde ancora la favola delle criptovalute come strumento di emancipazione dal “cattivo” Stato. Emancipazione che verrebbe promossa da innovativi giovani informatici, i quali mirano all’autodeterminazione finanziaria dei popoli sfruttati, in particolare nei Paesi sottosviluppati. Alla criptofavola qualcuno poteva ancora credere all’inizio degli anni 90, quando nasceva a San Francisco il movimento dei Cyberpunk con tanto di manifesti (May, The Crypto Anarchist Manifesto, 1992; Hughes, A Cyberpunk’s Manifesto, 1993). Di acqua ne è passata sotto i ponti. Le criptovalute oggi sono in mano a milionari, come ad es. i signori Devasini e Ardoino di Tether, società che opera tranquillamente in un paradiso fiscale e legale nei Caraibi. Sta andando peggio al loro concorrente Bankman-Fried, capo della fallita Ftx, finito nel rullo compressore della giustizia, dopo che le autorità di Bahamas lo hanno consegnato agli Stati Uniti.

Finché c’è gente che vuole speculare nelle criptovalute, si potrebbe anche limitarsi a lasciare agire la giustizia americana, che interviene quando le speculazioni sono finite molto male per i loro cittadini. Tuttavia non si può tacere, quando si apprende che le criptovalute sono diventate uno strumento importante per le transazioni criminali, come riportato da vari media internazionali (a maggior ragione non tace chi si è sempre battuto per rendere più etica la finanza e le banche svizzere). Geoff Donoghue, capo di un’unità specializzata di Scotland Yard, riferendosi alle transazioni finanziarie relative a casi di droga, armi, sfruttamento della prostituzione e lavoro nero, ha dichiarato al Financial Times online del 17.10.23: “Le criptovalute hanno ora un ruolo endemico nel crimine organizzato”. In questi giorni numerose testate giornalistiche europee hanno ripreso un articolo del Wall Street Journal: Hamas avrebbe utilizzato le criptovalute, in particolare “stablecoin”, per finanziare i suoi importanti rifornimenti bellici, serviti ad attaccare massicciamente Israele a inizio ottobre (Giorgio Pirani su Wallstreetitalia, ‘Hamas e i milioni raccolti in criptovalute’). L’uso delle criptovalute avverrebbe peraltro da parte di numerosi gruppi terroristici.

A fronte del crescente uso a fini criminali e terroristici delle criptovalute il Municipio di Lugano deve interrompere immediatamente il Lugano’s Plan ₿, che legittima e promuove le criptovalute. Occorre scendere dal mondo delle favole e tornare con i piedi sulla terra: il Municipio deve disdire l'accordo triennale sottoscritto il 3.3.2022 con Tether Operations Ltd.

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