I dibattiti

Winterland, benvenuti ‘auf dem grossen Platz’

I promotori del nuovo grande evento invernale in Piazza Grande a Locarno dimenticano solo una cosa: la lingua italiana

In questi giorni i media hanno dato ampio risalto al fatto che a Locarno – anche quest’anno – da fine novembre ai primi di gennaio, saranno promosse delle interessanti manifestazioni che hanno il pregio di animare la città, e in particolare la sua piazza, nell’imminenza delle festività natalizie. Si tratta sicuramente di una bella notizia e un plauso va quindi rivolto ai promotori, poiché queste iniziative consentiranno a giovani e adulti di ammirare anche le produzioni artistiche del Cisa, di pattinare gratuitamente sulla pista di ghiaccio, di scendere il grande scivolo di ghiaccio con i gommoni e altro ancora.

Molto opportunamente, il sindaco Alain Scherrer ha espresso la soddisfazione dell’autorità cittadina per questa proposta “ritenuta molto valida” che, verosimilmente, nei prossimi giorni disporrà anche dell’autorizzazione municipale.

A questi aspetti positivi si affianca però un neo che non può essere sottaciuto. Per quale motivo la rassegna si presenta con il nome di Winterland? Non esiste una denominazione in italiano, oppure l’intento dei promotori è di attirare il turista svizzero tedesco a Locarno? A me sembra che sia questa una scelta decisamente inopportuna perché offende la lingua e la cultura italiana.

Quindi dopo Heidiland avremo anche Winterland, come se fossimo a Gurtnellen e non nella Svizzera italiana. Spesso ci arrabbiamo quando i cantoni d’oltralpe non offrono l’insegnamento dell’italiano ai loro scolari, quando nell’amministrazione federale scarseggiano gli italofoni o quando un grande emporio traduce “Schweizer Bratbutter” con “Burro per arrostire svizzeri” e un altro “Weisskabis” in “Cavallo bianco”. Ho la sensazione che la fretta realizzativa sia stata cattiva consigliera e, come dice il noto proverbio, “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”.

In questa, come in altre circostanze, siamo bravi a farci male con le nostre mani. Spiace quindi che i promotori di un’interessante iniziativa non abbiano prestato la dovuta attenzione a ciò che ci è più caro: la nostra lingua e la nostra cultura. Sono curioso quindi di vedere come sarà rispettata, da parte delle autorità competenti, la legge sugli impianti pubblicitari.

Quindi arrivederci a Winterland, alle sue proposte, in attesa di festeggiare auf dem grossen Platz, con il nostro Bürgermeister, il nuovo anno che verrà. Un vero peccato!

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