I dibattiti

Socialisti e Verdi uniti: il Mendrisiotto esempio vincente

In vista delle elezioni cantonali e del progetto di unire le forze, il Distretto può essere di ispirazione

Risultati e impegno
(Ti-Press)

Alla luce delle decisioni prese dalle basi del Partito Socialista Ticino e dei Verdi del Ticino si fa sempre più concreta, in vista delle prossime elezioni cantonali, la possibilità di una lista unitaria tra le due forze progressiste. In attesa del congresso socialista del prossimo 13 novembre, che avrà l’ultima parola sulla possibile unione, i due Partiti hanno presentato la scorsa settimana la propria piattaforma elettorale.

Un programma di governo ambizioso, caratterizzato da una forte componente sociale e ambientale. Aumento del salario minimo, miglioramento del trasporto pubblico, tutela del territorio e lotta al precariato, sono solo alcuni degli obiettivi che emergono dal documento. Un progetto coraggioso che potrà meglio concretizzarsi se, il prossimo aprile, i ticinesi chiamati alle urne vorranno premiare la scelta dei due partiti di correre insieme.

In questo senso, lo abbiamo visto alle ultime elezioni comunali, l’unione di queste forze è fondamentale e vincente. Il Mendrisiotto ne è un chiaro esempio. Infatti, nei 14 Comuni del Distretto (includendo anche l’area del Basso Ceresio) il fronte progressista ha corso unito e ha vinto. In tutti i consessi le liste unitarie sono cresciute, riuscendo addirittura, nel Comune di Val Mara, a far eleggere come sindaco un proprio candidato. Ancora più rappresentativo il dato di Castel San Pietro, dove il gruppo unitario progressista, alla sua prima esperienza, ha ottenuto oltre il 15% delle preferenze e un posto nell’esecutivo cittadino.

Sinistra e Verdi uniti però, non significa unione elettorale al fine di spartirsi seggi e poltrone. Le liste unitarie progressiste sono un’unione di persone virtuose che vivono e interpretano la società con sguardo differente. Un insieme di sensibilità che lavorano nelle assemblee cittadine con attenzione particolare alle fasce più deboli e che si applicano in difesa del patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico del proprio Comune.

Donne e uomini preparate/i che credono nell’alto valore delle istituzioni democratiche e che le nobilitano con la loro incessante azione. Promotori con il proprio esempio e il proprio impegno, di un mondo diverso che si riconosce e si riscopre nella diversità e che partendo dal basso sostiene una politica di rinnovamento atta a garantire alle generazioni future una società migliore.

L’alleanza cantonale è quindi il naturale compimento di un percorso che, in questa fase, culmina nella lista unica per il Consiglio di Stato. Entrambe le forze politiche sono consapevoli che solo unite, ma nel rispetto delle proprie differenze si potrà produrre quel cambiamento necessario per rispondere alle problematiche della società attuale nel nostro cantone. Sognando, finalmente insieme, quel "Ticino in cui vivere" che deve diventare realtà al più presto per tutte/i noi.

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