I dibattiti

Ignoranza e mancanza di cultura dei nostri governanti

(Ti-Press)

Strabiliante e preoccupante, ma non stupisce per provenienza da chi l’ha pronunciata, l’uscita di Lorenzo Quadri su Facebook, e riportata da un quotidiano di venerdì, sullo spostamento del deposito e vecchia dogana della stazione di Lugano definita "costo di questa ridicola operazione per tutelare una ciofeca?".

La tutela di un bene culturale cantonale dell’area delle Ffs non solo è giustificata ma dovuta perché la stazione di Lugano, assieme al suo deposito ex dogana, risalgono alla costruzione e apertura della linea del Gottardo inaugurata nel 1882-1883, che ha caratterizzato lo sviluppo turistico ed economico del Ticino e del Luganese.

La stazione di Lugano è un monumento ferroviario importante e fra i più significativi in Svizzera, sia per periodo di costruzione sia per aspetto architettonico cui appunto si integra il deposito ex dogana rappresentando un unico complesso che ne riprende anche il caratteristico ritmo degli archi dell’edificio principale, e che correttamente è stato incluso fra i beni culturali di importanza cantonale.

Stupisce invero che su un simile tema non si sia espresso il capo dell’Ufficio beni culturali o addirittura il capodipartimento, trattandosi di un tema pianificatorio con un bene culturale di valenza cantonale che coinvolge tutta la stazione, e anche le Ffs ma "solo" la responsabile del Servizio inventario, ma si sa: cane non mangia cane.

A Lugano già troppa sostanza edilizia qualificata e testimone della storia, della tradizione e dell’architettura è stata distrutta, e pensiamo solo alle scuderie e casermette di Villa Ciani demolite allorché una soluzione di Palazzo dei Congressi alla foce sarebbe certo stata più consona e adeguata, oppure alla demolizione dell’ex Venezia o delle ville di viale Franscini.

Purtroppo la conoscenza del territorio e la cultura sono sempre più rare nei nostri governanti, ciò che è un pericolo perché limita l’apertura mentale e il dibattito, e non da ultimo la democrazia.

Non stupisce che la reazione di Quadri provenga da una formazione che ha ben poca base e conoscenze culturali, e basti qui ricordare l’uscita del Nano Bignasca sulle "carabattole" della collezione Brignoni che ne proponeva la vendita da parte della Città per un’inezia, ciò che ha provocato anche reazioni oltre Gottardo sull’incoscienza e ignoranza politica regnante in città – ed il linguaggio di Quadri che definisce il deposito della stazione ciofeca è ben significativo per radici e provenienza.

Ma tant’è e ben si sa che fra le persone che hanno un minimo di cultura, ed attaccamento ai valori del territorio, non ci si stupisce più di nulla nella città che vive dei fasti passati più che delle idee e progetti futuri per riqualificare il tessuto urbano e riportare progettualità in quei settori in cui stiamo perdendo particolarmente terreno in ambito turistico ed economico e di attrattività fiscale.

Sarebbe quindi meglio che invece di pensare a demolire e demolire per cercare di risolvere i problemi, chi siede in Municipio pensi a costruire un futuro per la città con un nuovo centro congressuale, fermo da anni, e a prendere decisioni sull’aeroporto, e si preoccupi pure della carenza di strutture alberghiere, di evitare la moria del centro e dei commerci invece di ipotizzare lo spostamento dell’amministrazione comunale e cantonale in quel di Cornaredo, complici anche i partiti storici che sono carenti di idee e personalità, incapaci di progettualità e carisma.

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