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Dieci ragioni per votare No

Dieci ragioni per cui votare "No" al pareggio del conto economico entro il 31.12.2025 ("Decreto Morisoli") il 15 maggio 2022.

1) Le finanze del Canton Ticino non si trovano in una situazione catastrofica come paventato dai fautori del "Decreto Morisoli". Il recente consuntivo cantonale, ben più vantaggioso del deficit preventivato, come le spese complessive cantonali e comunali, sotto la media svizzera, ne sono la prova.

2) Costituzione e legge sulla gestione cantonale richiedono un approccio equilibrato tra spese e ricavi. Escludere a priori un aumento delle imposte o addirittura sognare ulteriori sgravi fiscali per i ricchi, lede questo principio.

3) Affermare di poter ottenere un pareggio del conto dello Stato unicamente con delle cosiddette "misure di contenimento della spesa" e negare i tagli o si è tanto ingenui o si è addirittura bugiardi.

4) Il decreto legislativo, votato in Gran Consiglio, è passato con una scarsa maggioranza e ad una velocità del tutto inusuale. Se dovesse passare adesso pure nella votazione popolare, quello che ci aspetterebbe sarebbero tagli della spesa: nel sociale – sussidi ed aiuti –, nella sanità – ospedali, case per anziani, cure a domicilio, istituti per disabili –, nella scuola, nella cultura, nella formazione e nella ricerca, nella sicurezza e nella trasformazione ecologica – tutti settori della nostra società che hanno sofferto tanto dalla pandemia e che sono essenziali, anche per la ripresa.

5) Lo Stato in situazioni di crisi deve spendere ed investire, non risparmiare. Ne abbiamo avuto un esempio durante il Covid-19. Sempre più economisti rinomati ed esperti in tutto il mondo confermano questo principio.

6) Chi prevede nei suoi calcoli la manna che dovrebbe arrivare in Ticino dagli utili della Banca Nazionale ci ricorda un po’ la ragazzina che fa piovere monete d’oro. Questo succede di regola nelle favole.

7) Per poter svolgere il suo ruolo, lo Stato, ente che dev’essere di e per noi tutti, ha bisogno dei mezzi necessari. Negarglieli va a svantaggio prima dei più deboli, ma poi di noi tutti.

8) Le forbici del Consiglio di Stato che tagliano le spese non potrebbero essere fermate con i referendum.

9) Senza gli sgravi fiscali degli ultimi 25 anni, regali insensati ai più ricchi, che causano minori entrate annue di 300-400 milioni nelle casse dello Stato, il disavanzo cantonale non dovrebbe esistere.

10) La fame fa male alle persone. Affamare lo Stato farebbe patire la maggioranza della società civile.

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