I dibattiti

Corsi nuoto Città di Bellinzona: la realtà dietro le cifre

Nulla può giustificare il pesante ritocco alle tariffe e all’offerta al pubblico

Daniele Bianchi

Interessante analizzare il tono e il cipiglio con i quali il neo eletto municipale Plr Fabio Käppeli (non) ha risposto alle domande oggetto dell’interpellanza relativa ai rincari e alla minor offerta dei corsi di nuoto cittadini presentata da nove consiglieri comunali (vedi ‘laRegione’ del 2 luglio). Si è limitato a riprendere le motivazioni (scuse) contenute nel fuorviante comunicato stampa di Turrita Nuoto che da quest’ anno ha assunto il mandato conferitole dall'ente autonomo comunale Bellinzona Sport per l’organizzazione dei corsi. Egli dichiara che secondo le sue informazioni, basate su di un sondaggio del quale non si conoscono le modalità, il corso si è svolto con piena soddisfazione di tutti; posso tuttavia facilmente immaginare che il sondaggio non includa i molti ragazzi e famiglie esclusi dalla partecipazione. Aldilà della retorica e dei tentativi di far passar per buono o addirittura migliore un prodotto che non lo è affatto, di fatto i corsi avranno molti meno posti disponibili per i nostri ragazzi, offriranno meno ore di lezione e saranno più cari.

Disquisendo poi sulla gestione manageriale dei 3,5 milioni affidati dal Comune a Bellinzona Sport, si potrebbero facilmente identificare voci di spesa superflue dalle quali si potrebbe attingere per una migliore distribuzione delle risorse ai giovani e alla popolazione. Popolazione composta, oltre che da giovani rampanti con visioni verso il 2040 (slogan di campagna elettorale) e senza figli, da chi invece la visione la deve avere per dopodomani, deve gestire budget modesti e far quadrare i conti. Sarebbe importante quindi un po’ di empatia in più da parte del giovane municipale verso quei giovani meno fortunati di lui e verso le famiglie meno abbienti chiamati con poche risorse a dover crescere i figli nel miglior modo possibile. Sarebbe auspicabile e opportuna, anche in considerazione del fatto che proprio il Dicastero sport potrebbe fungere da vettore sociale e contribuire alla sana crescita dei nostri giovani e meno giovani allargando al massimo la fascia di popolazione, di ogni ceto e origine praticante sport, in questo caso i corsi di nuoto, a prezzi popolari. Ergo: Bellinzona Sport non dovrebbe privilegiare il business a discapito della socialità.

Mosse come questa, fatte da enti autonomi comunali e società sportive che beneficiano abbondantemente e a condizioni di favore delle infrastrutture comunali, dovrebbero far riflettere sulla legittimità della logica del profitto a scapito del servizio pubblico, in particolare durante un periodo complicato come quello attuale dove, oltre alla drastica riduzione di offerte di eventi pubblici quali Belliestate, bisogna pure fare i conti con le ripercussioni economiche delle fasce più vulnerabili, per intenderci quelle che non possono permettersi lezioni private di nuoto. Da sottolineare inoltre come proprio in questi giorni abbiamo assistito a tragiche notizie di annegamenti, che mostrano chiaramente quanto importate sia permettere alla popolazione di imparare la pratica del nuoto.

Pur considerando che Bellinzona Sport e Turrita Nuoto avranno registrato minori entrate lo scorso anno e probabilmente intendono recuperare al più presto, ciò non può giustificare il pesante ritocco alle tariffe e all’offerta al pubblico. Alla luce di quanto sopra esposto, han fatto bene i firmatari dell’Unità di sinistra a dichiararsi non soddisfatti delle risposte ottenute e a promettere alta vigilanza su tutti i tentativi di spending review a scapito dei servizi ai cittadini.

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