Turismo & crisi

Ma le Otr servono?

Chi detiene le redini del settore del turismo, soprattutto a livello locale, deve infondere coraggio e fiducia, non paure, altrimenti, queste OTR, occorrerà seriamente chiedersi a cosa servono.

22 aprile 2020
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“Noi ci aspettiamo delle risposte e degli aiuti”. Questa la conclusione, tratta da un’intervista su Ticinonews, del vicepresidente di HotellerieSuisse Ticino, Max Perucchi, che, dopo aver constatato che per la Confederazione la finestra di crisi del Ticino dovrebbe terminare settimana prossima e che quindi gli alberghi potranno riaprire, sottolinea, giustamente, che lo stesso non varrà per ristoranti, wellness, strutture di fitness... e che non avremo eventi ed attrazioni per chi vorrà tornare da noi. È vero, tante attività rimangono chiuse, ma alcune progressivamente riapriranno. Soprattutto, a me stupisce l’incredibile sottovalutazione della risorsa intrinseca che il nostro territorio, soprattutto nel Locarnese, costituisce. La possibilità di recarsi nelle nostre Valli non è solo un toccasana per le regioni periferiche, ma una vera opportunità anche per i centri urbani. Il nostro territorio è vasto, straordinario, interessante, e offre qualcosa che oggi si cerca sempre di più (soprattutto per chi è rimasto tappato in casa per molto tempo): il contatto con la natura. Le possibilità di escursionismo sono molteplici e varie. Ve n’è per tutti i gusti.

Scoprire il nostro territorio: un'opportunità!

Poco sotto, sullo stesso portale e anche su quello de laRegione, un altro articolo interessante di Henrik Bang ricorda che il Cantone è ricoperto da oltre 145'000 mila ettari di bosco che equivale a una superficie di più di 4'000 m2 a persona ed è percorso da ben 3'800 km di sentieri ufficiali. E aggiunge che molto probabilmente quest’estate un turismo internazionale non sarà ancora possibile, pertanto, al posto di spiagge caraibiche, vi sarà l’opportunità di scoprire o riscoprire il nostro bellissimo territorio locale. Un’escursione alla scoperta dei laghetti alpini, un soggiorno in una capanna alpina, l’acquisto di prodotti nostrani direttamente dai contadini, la visita al parco della val Calanca, il pranzo in un agriturismo, una serata al grotto, sono tutte attività che avranno anche il pregio di dare un concreto aiuto economico per la ripartenza alle attività locali.

Cambiare dal nostro interno!

Chiedere aiuti allo Stato per determinate situazioni di difficoltà non è certo sbagliato. Ma ora il dibattito politico è esclusivamente concentrato su questo. Non solo da parte dei politici in carica, ma soprattutto da parte delle associazioni di categoria che dovrebbero rappresentare le aspirazioni provenienti dalla base, da chi lavora. Non è mai possibile che le OTR non propongano nulla su come finalmente cambiare sistema di gestione del turismo nel nostro Cantone, e un riorientamento di fondo, approfittando delle nuove opportunità? Come fa l’OTR del Locarnese a non comprendere che qualcosa deve cambiare proprio al suo interno, in termini di obiettivi, e che si affacciano delle opportunità enormi per l’intero settore nella nostra regione? Il turismo attratto dalle manifestazioni che comportano assembramenti, spesso mordi e fuggi, verrà meno, per un po’, ma c’è la possibilità di far crescere e radicare un turismo di contatto con la natura e il territorio, forse per noi ancora più adatto.

Otr Locarnese che fa?

Di fronte a questa prospettiva l’OTR Locarnese che fa? Annuncia alle valli che quest’anno non verrà interamente eseguita la pulizia della rete sentieristica. La relativa squadra sentieri, che peraltro ha dato prova di ottime capacità e di impegno negli scorsi anni, pur essendo permesse le attività connesse al verde, pur potendo sparpagliare i propri addetti sul vasto territorio, è attiva solo al 20%. Per non parlare dei tagli netti dei contributi elargiti dalla medesima organizzazione negli scorsi anni ad iniziative interessanti che forse andrebbero valutati prima di lasciarli cadere.

Qualcosa decisamente non funziona ed è ora di porvi rimedio. La risposta, miope quanto di comodo, che la diminuzione delle entrate provenienti dalle tasse di soggiorno costringe a tagli, non può essere accettata da parte di un ente parapubblico che, proprio ora, deve semmai agire in senso anticiclico. Soprattutto da parte di un’OTR ricca come quella del Locarnese che di entrate, grazie alle tasse di soggiorno, ne ha avute in quantità in passato e tornerà ad averne molte anche in futuro. Di fronte alla richiesta delle valli di non tralasciare questa importantissima attività di manutenzione sentieristica, contestuale ad una fiorente progettualità parallela di investimenti sul territorio, la direzione dell’OTR si è lasciata scappare la seguente affermazione: “ci mancavano solo le valli con i loro sentieri in questo momento di crisi”. In queste condizioni chiedere unicamente aiuti delegittima: occorre maggiore creatività, lungimiranza, maggiore propensione al rischio. Chi detiene le redini del settore del turismo, soprattutto a livello locale, deve infondere coraggio e fiducia, non paure, altrimenti, queste OTR, occorrerà seriamente chiedersi a cosa servono.

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