Mendrisio

Programmi elettorali e realtà territoriale

La lettura dei programmi elettorali dei vari partiti può suscitare diverse reazioni: indifferenza, rassicurazione, irritazione, ilarità, stupore, incredulità. È soprattutto quest’ultima che mi coglie, per due motivi: da una parte per le frasi-slogan che permettono di avvolgere i temi in una vaghezza che lascia spazio a tutto e al suo contrario; dall’altra il confronto di questi slogan con le votazioni vissute in Consiglio comunale negli ultimi otto anni. Infatti, a sconfessare le promesse elettorali spesso vi sono le decisioni prese in Municipio e in Consiglio comunale.
Mi soffermo sul caso pratico di Piazza del Ponte, ma si potrebbero anche ricordare le decisioni prese in Consiglio comunale sul Parco di Villa Argentina o in Municipio su Valera. La variante di Pr del 2015 prevedeva la torre Sergison di 26 metri (avrebbe dovuto essere il nuovo simbolo della Città di Mendrisio!) nonché nuovi indici per favorire il settore terziario; essa fu sostenuta dal Municipio all’unanimità e dai relativi gruppi politici; scrissi il rapporto di minoranza contrario; in Consiglio comunale solo il gruppo dei Verdi votò contro (4 no, 11 astenuti, 34 sì): i rappresentanti di Ppd, Plr e Insieme a Sinistra dissero che, demolito l’ex Jelmoli, si doveva ricostruire. Nel 2016 il referendum vinse contro le indicazioni di tutti i partiti in Municipio (eccezione: la Lega lasciò libertà di voto). Dal 2016 il Municipio trascina la questione invocando "approfondimenti" (è da 30 anni che si fanno approfondimenti). Il Municipio ha scritto che vuole lasciare la possibilità di costruire un edificio al posto dell’ex Jelmoli. Leggere i programmi elettorali è doveroso; verificare cosa votano i consiglieri comunali e i municipali è necessario, per evitare di rivotare chi ha tradito la fiducia dell’elettore.

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