Bellinzona

Bellinzona: e che questa volta sia femmina!

Non è determinante se arrivi da destra o da sinistra, meglio se da sinistra, nel 2021, 50mo anniversario del diritto di voto alle donne, in Municipio non è più accettabile l’assenza di almeno una candidata del gentil sesso. Da Von der Leyen a Merkel passando a Sommaruga, Keller-Sutter o alla nostra Carobbio fin giù ad altre ottime rappresentanti femminili ben inserite ed efficienti in vari consessi, si può dedurre che l’altra metà del cielo, non solo ci sa fare, ma spesso e volentieri è un valore aggiunto a prescindere dall’ambito nel quale opera.
Anche la Capitale, spesso grigia e austera, con un Municipio esclusivamente al maschile, dovrebbe colorarsi e arricchirsi grazie all’entrata in scena di almeno una donna perché, analogamente a quanto capita nell’ambito del ménage famigliare, la presenza femminile è indispensabile. Se poi andiamo a spulciare i profili delle candidate in lizza, risulta palese il sempre più alto livello di formazione di queste signore, non a caso, negli atenei nazionali risulta una maggioranza rosa. Inoltre, molte di esse sono anche mogli, compagne e madri che vivono quotidianamente problematiche spesso sconosciute a molti uomini e quindi, l’approccio a vari temi di natura famigliare, politica giovanile, ecc. beneficerebbe di un’inedita prospettiva offerta da "professioniste" del ramo. Difficile a credersi ma Bellinzona solo recentemente si è ricordata di dedicare qualche via a protagoniste femminili e le municipali elette finora sono state pochissime. Lo scorso 8 marzo molti si sono riempiti la bocca di buoni propositi: promesse di solidarietà, parità di diritti, ecc.; ora alle belle parole seguano i fatti e uno significativo potrebbe essere l’elezione di una donna il prossimo 18 aprile.

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