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Verso una pesca più sostenibile in Ticino

Recentemente in Ticino sentiamo parlare molto spesso di caccia, legata alla problematica del lupo. Meno frequenti sono le discussioni sul tema della pesca, tuttavia le problematiche legate a questo settore sono molteplici e poche sono le risposte soddisfacenti. L’impatto devastante dei cambiamenti climatici tocca anche laghi e fiumi del nostro cantone, con conseguenze sulle loro comunità di pesci. Infatti le statistiche dimostrano che, negli ultimi decenni, il pescato è in costante diminuzione. La pesca professionistica è un fattore che mette ulteriore pressione a questa tendenza preoccupante. Nel tempo il numero di pescatori attivi è rimasto abbastanza costante e la superficie disponibile per pescatore non ha subito modifiche, mentre la tecnica si è fortemente sviluppata. Una revisione della regolamentazione è urgente: considerato che la pesca professionistica è sicuramente importante per chi la svolge come attività principale, andrebbe rivisto il numero di patenti rilasciate dal Cantone, adeguate le superfici per patente e introdotti dei contingenti sul pescato.
Oltre a una profonda analisi delle regole in vigore bisognerebbe investire molte più risorse nelle zone protette, nella gestione di ripopolamenti, come attraverso la posa di alberelli di Natale per la riproduzione, o nelle rinaturazioni.
La creazione di zone protette per la riproduzione, dove la pesca intensiva con reti non è permessa, è un principio base per permettere anche alle generazioni future di pescare nei nostri specchi d’acqua.
Al Cantone spetta il compito di proteggere e gestire la fauna ittica in modo sostenibile nell’interesse della collettività, con leggi solide e punendo gli abusi spesso presenti.

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