Estero

Mosca sfida Trump su Gaza, un piano russo all'Onu

14 novembre 2025
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La Russia sfida gli Stati Uniti sul futuro di Gaza, presentando una propria risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu che di fatto azzoppa il piano di pace di Donald Trump. La bozza di Mosca circolata al Palazzo di Vetro mina infatti alcuni dei punti cardine di quella che la Casa Bianca ha distribuito una decina di giorni fa, e che ha nel frattempo limato per andare incontro alle perplessità di alcuni Paesi nella speranza di farla approvare in tempi brevi.

La missione statunitense all'Onu ha avvertito che "i tentativi di seminare discordia ora avranno conseguenze gravi per i palestinesi". E ha insistito, insieme a diversi Paesi arabi, per un'adozione "rapida" della risoluzione americana. Secondo fonti diplomatiche, Washington punterebbe a un voto in Consiglio di Sicurezza già lunedì, ma non è chiaro se questo sia fattibile o se comporti il rischio di un veto da parte di Russia e Cina.

Mosca e Pechino hanno infatti chiesto modifiche sostanziali al testo americano. A cominciare dalla rimozione totale del 'Board of Peace', l'organismo per la governance transitoria della Striscia che lo stesso Trump dovrebbe presiedere. La bozza russa non lo cita nemmeno, così come non menziona la smilitarizzazione di Gaza e si oppone "a qualsiasi tentativo di cambiamento demografico o territoriale di Gaza, compresa qualsiasi azione che riduca l'area della Striscia", in riferimento alla presenza dell'Idf sul lato orientale della Linea Gialla che divide l'enclave palestinese. La controproposta, che Mosca definisce "ispirata alla bozza degli Usa con l'obiettivo di sviluppare un approccio equilibrato per raggiungere una cessazione sostenibile delle ostilità", prende poi di mira il perno del piano Trump, ossia la Forza internazionale di stabilizzazione: la Russia vuole affidare al Segretario generale delle Nazioni Unite il compito di valutare le "opzioni per il dispiegamento della Forza" di pace, sottraendo così l'iniziativa agli americani. Infine, il testo russo ribadisce "l'impegno nei confronti della visione di una soluzione a due Stati" e "sottolinea l'importanza dell'unità della Striscia e della Cisgiordania sotto l'Autorità nazionale palestinese".

Una risoluzione Onu che garantisca un mandato chiaro alla Forza di stabilizzazione era stata chiesta tra gli altri dall'Indonesia, uno dei Paesi musulmani su cui Trump conta per dispiegare truppe straniere a Gaza con il compito di controllare le frontiere e disarmare "i gruppi armati non statali", facendo ricorso a "tutte le misure necessarie", compreso quindi l'uso della forza. Il ministro della Difesa, Sjafrie Sjamsoeddin, ha fatto sapere che Giacarta ha già addestrato fino a 20'000 soldati per dispiegarli a Gaza, ma solo per svolgere compiti che "riguarderanno la sanità e l'edilizia". Per il resto, ha precisato, "siamo in attesa di ulteriori decisioni sull'azione di pace". L'Unione europea sta invece valutando la formazione di 3000 poliziotti palestinesi e di rafforzare le missioni civili europee già attive nell'area per il monitoraggio delle frontiere e il sostegno alle riforme di polizia e giustizia dell'Anp.