Estero

Giappone, in arrivo nuova unità speciale Forze di Autodifesa

18 ottobre 2025
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Il ministero della Difesa giapponese annuncia la creazione di un'unità d'élite all'interno delle Forze di Autodifesa terrestre (Sdf), con l'obiettivo di rispondere con rapidità ed efficacia a situazioni di emergenza, comprese le operazioni di evacuazione di cittadini giapponesi da aree di conflitto.

Il nuovo reparto, la cui attivazione è prevista per il 2026, nascerà dalla fusione di due corpi esistenti: il Gruppo operazioni speciali (Sog) e il Reggimento di prontezza centrale (Crr). Il ministro della Difesa, Gen Nakatani, ha sottolineato l'importanza strategica dell'iniziativa, ricordando la "particolare vulnerabilità geografica del Giappone".

La nuova forza speciale sarà composta da circa 1.200 effettivi, unendo i 400 membri del Sog e gli 800 del Crr. La base operativa sarà collocata presso il Campo Narashino, nella città di Funabashi, nella prefettura di Chiba a est di Tokyo. Il Sog, istituito nel 2004 all'indomani degli attacchi dell'11 settembre, è modellato sulle forze speciali statunitensi, e ha competenze in operazioni antiterrorismo, guerriglia e missioni di salvataggio all'estero. È considerato il reparto più riservato delle forze armate giapponesi, al punto che l'identità dei suoi membri viene spesso mantenuta segreta. In caso di crisi, ad esempio per la riconquista di territori occupati come le isole Senkaku, a ovest di Okinawa, il Sog sarebbe tra i primi reparti a essere dispiegati.

Il Crr, invece, rappresenta la forza di intervento rapido del Giappone, sia per missioni internazionali che per emergenze sul territorio nazionale. Negli ultimi anni ha avuto un ruolo crescente nelle operazioni di evacuazione di cittadini giapponesi da contesti instabili, in particolare nel Medio oriente. Secondo quanto riferito da fonti della Sdf, citate dal giornale Asahi Shimbun, il ministero intende potenziare la propria capacità di risposta, tra l'altro, in caso di escalation nello Stretto di Taiwan.

Secondo stime ufficiali, nell'eventualità di una invasione cinese dell'isola, potrebbe essere necessario evacuare fino a 20.000 cittadini giapponesi. In tale scenario, il nuovo reparto speciale avrebbe il compito di coordinare le evacuazioni, anche attraverso Paesi terzi.