Il socialista Zorhan Mamdani ha messo al tappeto Andrew Cuomo nel primo duello in tv per il cuore di New York: calmo, senza fare errori, il 34enne (domani) candidato a sindaco della Grande Mela ha sbaragliato l'ex governatore che a sua volta ha mancato il colpo per rimontare nei sondaggi in vista del voto dei cinque borough: l'Election Day è il 4 novembre, con l'early voting già al via il prossimo fine settimana.
Cuomo, che corre da indipendente dopo esser stato battuto da Mamdani alle primarie, ha un'altra chance di cancellare lo svantaggio a due cifre che lo separa dal rivale: mercoledì è in programma un secondo dibattito che, come questo, vedrà in campo anche il repubblicano Curtis Sliwa: "Non sei tuo padre", gli ha detto, evocando la legacy di Mario Cuomo, storico governatore di New York per tre mandati, l'ex capo dei Guardian Angels che fin dall'inizio è stato senza storia in una città a stragrande maggioranza democratica.
Mamdani ha approfittato del dibattito per moderare alcune delle sue posizioni più radicali, insistendo sul fatto che non intende tagliare i fondi alla polizia e che Hamas dovrebbe deporre le armi.
In uno scontro generazionale, il 67enne Cuomo ha messo in campo la sua esperienza contro le nuove idee di uno sfidante che potrebbe essere suo figlio: tra queste, l'autobus e gli asili gratis per tutti e i supermercati comunali contro il caro-vita. L'ex governatore ha accusato il suo sfidante di non aver pratica con la macchina di governo ricordando agli elettori che il sindaco di New York governa su 300 mila dipendenti e un budget da 115 miliardi di dollari.
"Zorhan non ha mai avuto un lavoro. Sul suo curriculum c'è che ha fatto il tirocinante di sua madre. Se ci capita un uragano, un 11 settembre una pandemia, la gente morirà". Mamdani ha colto la palla al balzo ricordando lo scandalo che ha coinvolto Cuomo durante il Covid: "Ha condannato gli anziani a morte nelle case di riposo. Questa è l'esperienza che sta mettendo in campo".
L'ex governatore ha guadagnato qualche punto grazie al sostegno a Israele (se eletto Mamdani sarà il primo sindaco musulmano di New York), ma non è questo il tema che deciderà il voto nelle prossime settimane. I newyorchesi sono preoccupati per il costo della vita e Mamdani ne ha saputo incanalare le ansie, dichiarando, nel finale, che gli sta più a cuore l'accessibilità economica della città che la statua di Cristoforo Colombo.
Due convitati di pietra: il sindaco uscente Eric Adams, travolto da una tangentopoli da cui lo ha tirato fuori Donald Trump, e il presidente che vorrebbe mandare a New York la Guardia Nazionale: "Ci serve un sindaco che gli resista", ha concluso Zorhan, e anche i suoi rivali hanno convenuto che l'impiego dei soldati nella Grande Mela non dovrebbe essere necessario.