Era per tutti The Spaceman. Chitarrista, co-fondatore della band, aveva 74 anni. È legato all’epoca d’oro della band, il rock gli rende omaggio

Sono affranti i superstiti membri originari, Paul Stanley e Peter Criss, che nei momenti successivi alla morte di ‘Ace’ Frehley, primo chitarrista solista e co-fondatore dei Kiss, hanno salutato la dipartita di “un soldato del rock”, dal ruolo essenziale “durante i capitoli più formativi della band”. Paul Daniel Frehley, detto Ace, è morto all’età di 74 anni per una grave emorragia cerebrale. Nei Kiss era The Spaceman, “l’uomo dello spazio”, così come voleva il trucco di scena. Quanto ad Ace (“asso”), è un riferimento alla sua abilità con le donne, o almeno così dice il sito ufficiale del musicista, ricoverato in ospedale nel New Jersey dopo una caduta in studio di registrazione e messo in ‘life support’, lasciando così la famiglia di fronte alla difficile decisione di staccare la spina. Famiglia che del proprio caro ha annunciato la scomparsa con queste parole: “Siamo completamente devastati. Negli ultimi momenti abbiamo avuto la fortuna di circondarlo con amore e preghiere. Conserviamo i ricordi più belli di lui”.
Molti e illustri i tributi arrivati dal mondo della musica: “La cosa peggiore di essere parte del mondo del rock a questo punto è che alcuni della nostra confraternita hanno raggiunto l’età in cui lasciano il pianeta”, ha commentato Alice Cooper rendendo omaggio al “Guitar Hero”. Solo qualche giorno fa, i Kiss – che il prossimo 7 dicembre riceveranno il premio alla carriera nel nuovo Kennedy Center di Donald Trump, assieme a Sylvester Stallone e Gloria Gaynor – hanno rischiato di perdere Gene Simmons, il quarto fondatore, scampato alla morte dopo un incidente stradale a Malibu. “Grazie per avere accolto noi novellini nel mondo del rock and roll”, scrivono i Rush. “The Spaceman ha lasciato il palco, ma la sua orbita risplenderà per sempre”, scrive Steve Vai. “Il mio primo guitar hero”, scrive invece Tom Morello, ricordando il fumo uscire dalla sua Les Paul “e i razzi dalla paletta”.
Le condoglianze di David Coverdale, quelle degli Scorpions, dei Pantera, degli Anthrax (“Non saremmo esistiti senza i Kiss”). Per Mike Portnoy, Ace “è sempre stato The King of Cool”, per i Pearl Jam “la prima chitarra comperata”. Il guru Nile Rodgers ricorda il primo incontro: “Ace era seduto al mio stesso tavolo, ma senza il make up non sapevo chi fosse. Eppure mezz’ora prima la gente era in delirio per lui. Ho imparato tanto quella notte”.
Nato nel Bronx il 27 aprile del 1951, ultimo di tre fratelli (tra cui Charles, anch’egli chitarrista), Frehley riceve la sua prima chitarra come regalo di Natale nel 1964. Allergico alle lezioni di musica, impara a suonare ispirandosi a maestri dello strumento come Jimi Hendrix e B.B. King. Di umile famiglia, cresce frequentando le gang di strada. In realtà la chitarra, donatagli dai genitori, è un mero tentativo degli stessi di strapparlo alla delinquenza. Attorno ai vent’anni mette la testa a posto e inizia a suonare seriamente, attingendo da chitarristi come Eric Clapton, Pete Townshend, Jeff Beck e Jimmy Page. Prende il diploma, fa piccoli lavori per recuperare quanto serve ad acquistare la strumentazione e suona in band minori – Magic People, The Muff Drivers, Four Roses. Alla fine del 1972 legge su un giornale che un gruppo sta cercando un chitarrista: si presenta davanti a Paul Stanley, il resto è storia.
Nella formazione originaria dei Kiss – Simmons basso e voce, Stanley chitarra e voce, Peter Criss alla batteria – Ace disegna il logo della band contribuendo alla forte identità visiva del gruppo. Tra i successi dell’era Frehley si ricordano ‘Detroit Rock City’, ‘I Was Made for Lovin’ You’ e ‘Rock and Roll All Nite’, brano di perdurante popolarità che servì a ‘salvare’ ai Kiss la reputazione di fronte all’avversione di una parte cospicua della critica musicale. Nel periodo di Frehley la band pubblicò undici album, certificati d’oro o di platino.
Nel 1982 Frehley lascia il gruppo per divergenze artistiche e problemi di droga, pur continuando a suonare da solista con brani come ‘Back in the New York Groove’ e ‘Into the Night’, fondando poi i Frehley’s Comet. Nel 1996 partecipa alla reunion dei Kiss originali, durata fino al 2002, anno in cui Ace lascia nuovamente. Del 2024 è il suo album ‘10.000 Volts’.
Al lutto per la morte di Ace Frehley si uniscono gli organizzatori della Walk of Fame di Hollywood, che nel 1999 dedicò alla band una delle sue più luminose stelle in campo musicale: “Siamo profondamente addolorati per la perdita di Ace”, scrivono, “se n’è andato un talento leggendario”.