Estero

Norvegia: Nobel per la pace a Corina Machado, "Il popolo vincerà"

10 ottobre 2025
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Svegliata nel cuore della notte, Maria Corina Machado ha accolto come uno "shock" la notizia di aver ricevuto il Premio Nobel per la pace. La "dama de hierro" (donna di ferro) del Venezuela, leader dell'opposizione a Nicolas Maduro, è stata scelta dal comitato norvegese come simbolo di chi "mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente".

E la 58enne politica conservatrice, costretta da un anno alla clandestinità, ha voluto condividere il riconoscimento con "un intero movimento" che sfida la dittatura chavista.

La scelta di Oslo ha mandato in fumo i sogni di gloria del presidente statunitense Donald Trump, che aspirava al Nobel sull'onda del cessate il fuoco a Gaza, ma la "libertadora" (liberatrice) ha subito chiesto il suo sostegno per "la vittoria". E l'inquilino della Casa Bianca l'ha chiamata per congratularsi.

Machado "è uno degli esempi più straordinari di coraggio civico in America Latina negli ultimi tempi", ha dichiarato il presidente del comitato per il Nobel Jorgen Watne Frydnes, parlando di "una figura unificante in un'opposizione un tempo profondamente divisa, che ha trovato un terreno comune nella richiesta di libere elezioni".

Proprio questa spinta unificante le aveva garantito una vittoria schiacciante alle primarie dell'ottobre 2023 lanciandola nella corsa alle presidenziali contro Maduro. A quel punto però, ha ricordato Frydnes, "l'opposizione è stata messa a tacere attraverso brogli elettorali, procedimenti giudiziari e incarcerazioni". Con il risultato che Machado è stata estromessa dal voto ed il suo candidato, Edmundo Gonzalez Urrutia, pur rivendicando la vittoria alle urne è stato costretto all'esilio dall'erede di Hugo Chavez, tra le proteste di gran parte della comunità internazionale, inclusi USA e UE, e di organismi indipendenti. Uno schiaffo alla democrazia che non ha impedito a Machado di continuare a fare politica attiva, pur in clandestinità.

L'Istituto per il Nobel ha condiviso un video del momento in cui il suo direttore, Kristian Berg Harpviken, ha svegliato Machado con la notizia del premio. "Oh mio Dio, non ho parole, non lo merito", è stata la reazione della leader venezuelana, incassando "il più grande riconoscimento per il nostro popolo, una conquista per la società". "Questo è un carajazo", un termine usato nel paese per descrivere un "colpaccio", le congratulazioni di Gonzales Urrutia da Madrid.

Il Nobel a Machado è stato salutato dall'ONU e dall'UE. "La libertà non si imprigiona, congratulazioni a Maria Corina", ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la "riconoscenza della Francia per la sua azione". Per il ministro italiano degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani è un riconoscimento "giusto", perché è stato conferito ad una "donna coraggiosa". Dal Vaticano il cardinale Pietro Parolin ha auspicato che questo premio "possa aiutare il paese a ritrovare serenità e la via della democrazia". Plausi sono arrivati dai presidenti argentino Javier Milei e colombiano Gustavo Petro.

Anche Trump ha chiamato Machado per congratularsi. Una telefonata non scontata, dopo che la Casa Bianca aveva accusato il comitato per il Nobel di "anteporre la politica alla pace", non premiando un presidente che "stringe accordi di pace in tutto il mondo". L'inquilino della Casa Bianca evidentemente vuole tenersi stretto un alleato in chiave anti-Maduro, in una fase in cui gli Stati Uniti hanno intensificato le ostilità contro Caracas, affondando diverse imbarcazioni di presunti narcotrafficanti. Mentre Maduro ha accusato Washington di usare la guerra alla droga come pretesto "per imporre un cambio di regime" e impossessarsi delle ingenti riserve petrolifere del paese.

Machado, dando prova di pragmatismo a sua volta, si è rivolta a Trump in un messaggio sulla rete sociale X: "Siamo alle soglie della vittoria e oggi più che mai contiamo sul presidente Trump, sul popolo degli Stati Uniti, sul popolo dell'America Latina e sulle nazioni democratiche del mondo come nostri principali alleati per raggiungere la libertà e la democrazia".