Kiev avverte che serviranno circa 4,4 miliardi di metri cubi entro marzo e chiede al G7 aiuti per riparazioni e difese aeree; i prezzi europei aumentano
I raid russi degli ultimi giorni hanno distrutto più della metà della produzione nazionale di gas naturale dell'Ucraina. Secondo fonti citate dall'agenzia di stampa economico-finanziaria statunitense Bloomberg, Kiev ha comunicato ai suoi alleati all'inizio di questa settimana che un massiccio raid russo nelle regioni di Kharkiv e Poltava il 3 ottobre ha distrutto circa il 60% della produzione di gas del paese.
Se gli attacchi continueranno, l'Ucraina prevede di dover importare circa 4,4 miliardi di metri cubi di gas entro la fine di marzo per sopravvivere all'inverno, a un costo di quasi 2 miliardi di euro (quasi 1,9 miliardi di franchi al cambio attuale), secondo le fonti. Ciò equivale a pressoché il 20% del consumo annuo dell'Ucraina.
Dopo gli attacchi, l'Ucraina ha rivolto appelli urgenti ai suoi partner del G7 (Gruppo dei sette, di cui fanno parte Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Giappone e Stati Uniti) per ottenere attrezzature per riparare il suo sistema energetico e ha ribadito le richieste di lunga data per ulteriori sistemi di difesa aerea per contribuire a proteggere le infrastrutture energetiche. Kiev sta anche cercando sostegno finanziario per pagare le necessarie importazioni di gas.
Finora quest'anno - evidenzia Bloomberg - l'Ucraina ha acquistato 4,58 miliardi di metri cubi di gas da fornitori stranieri, di cui 3,67 miliardi dalla fine dell'ultima stagione fredda. Mentre Kiev ha stimato che entro la fine di quest'anno il fabbisogno di importazioni del paese raggiungerà i 5,8 miliardi, all'inizio di questa settimana ha comunicato agli alleati che la cifra potrebbe aumentare a causa degli attacchi russi, secondo le fonti.
L'aumento delle forniture di gas all'Ucraina dall'Unione europea potrebbe restringere il mercato della regione e le preoccupazioni hanno già contribuito a un'impennata dei prezzi del gas in Europa all'inizio di questa settimana. Le scorte di gas dell'UE sono ancora al di sotto dei valori storici, lasciando la regione vulnerabile a potenziali interruzioni.