La Cina apre un'indagine antitrust su Qualcomm per l'acquisizione dello scorso giugno di Autotalks, startup israeliana il cui business si lega al settore della mobilità intelligente del colosso americano dei microchip. Lo ha riferito la State Administration for Market Regulation, precisando che il proposito è verificare se l'operazione abbia violato o meno le leggi cinesi anti-monopolio.
Le azioni di Qualcomm sono scese del 4% nelle contrattazioni pre-mercato a New York dopo l'annuncio.
La mossa segue di poche settimane quella analoga di Pechino su Nvidia, il gruppo californiano leader mondiale nella produzione di chip per l'IA.
Autotalks è specializzata nei semiconduttori per veicoli ed è passata nel controllo di Qualcomm a seguito di una transazione stimata in circa 350-400 milioni, nell'ambito dei piani ambiziosi della società di San Diego per rafforzare il suo settore dei microprocessori capaci di far parlare le auto con il traffico circostante allo scopo di ridurre il più possibile il rischio di incidenti stradali.
L'indagine promossa dalla State Administration for Market Regulation, che non ha fornito dettagli sull'iniziativa, è destinata a intensifica la guerra tecnologica tra la Cina e gli Usa, a fronte delle crescenti tensioni commerciali.
L'azione adottata dall'Antitrust cinese ha fatto seguito a una serie di misure decise da Pechino in risposta alle restrizioni americane sull'accesso della Cina ai microchip più avanzati.
All'inizio della settimana, il ministero del Commercio cinese ha aggiunto la società canadese di consulenza sui chip TechInsights nella sua "lista di entità inaffidabili", vietando a individui e organizzazioni cinesi di condividere dati o di fornire informazioni sensibili all'azienda.