La 'Brit Card' mira a contrastare l'immigrazione irregolare ma suscita critiche dall'opposizione, difensori delle libertà e una petizione con oltre 150mila firme
Il premier laburista Keir Starmer è pronto ad annunciare l'introduzione di una carta d'identità digitale obbligatoria per tutti gli adulti in Gran Bretagna, in un'iniziativa che ha già scatenato una bufera di polemiche.
Si tratta infatti di un passo che va contro la prassi consolidata nel Paese, uno dei pochi in Europa dove i cittadini non hanno questo tipo di documento, voluto da Sir Keir per contrastare l'immigrazione illegale dopo i risultati fallimentari del suo governo nella gestione del delicato dossier.
Da qualche tempo si parlava del progetto di una "Brit card", come è stata definita dai media, che attesti il diritto di un cittadino a vivere e lavorare nel Regno Unito. L'obiettivo è aumentare i controlli per individuare eventuali migranti irregolari nell'ambito dell'ennesima stretta da parte dell'esecutivo laburista, stretta che comunque avrà ripercussioni sui cittadini britannici, tradizionalmente non abituati a mostrare un documento specifico per il proprio riconoscimento all'interno del Paese. Di solito, in ambito lavorativo si ricorre ad esempio agli estremi della National Insurance, col codice personale di previdenza sociale.
I piani dettagliati per la Brit Card saranno oggetto di consultazione e si prevede che servirà una legge ad hoc. Anche se al momento si sa ben poco del progetto di Starmer, che è già stato attaccato da più parti. Per la leader dell'opposizione conservatrice, Kemi Badenoch, si tratta di "un espediente disperato" da parte del primo ministro che non servirà a contrastare gli sbarchi di migranti.
Mentre il leader del trumpiano Reform UK, Nigel Farage, ha dichiarato sul suo profilo di X che "non farà alcuna differenza per l'immigrazione illegale, ma verrà utilizzata per controllare e penalizzare" i cittadini. Secondo i media l'annuncio del premier arriverà domani ed è destinato a incontrare l'opposizione anche dei difensori delle libertà civili.
Intanto una petizione online sul sito del Parlamento di Westminster ha raccolto oltre 150 mila firme contro la Brit Card. I piani per un sistema di identificazione digitale, fra l'altro, non erano presenti nel programma elettorale del Labour e il governo aveva già respinto una proposta in questo senso avanzata dall'ex primo ministro Tony Blair. Il nuovo annuncio di Starmer potrebbe quindi sollevare pure malumori all'interno della maggioranza, dove crescono le minacce di rivolta, a partire da quella rappresentata dal sindaco della Grande Manchester, Andy Burnham, che sta preparando il terreno per lanciare una sfida alla leadership di Sir Keir.