Estero

Israele accusa Lula di antisemitismo e sostegno a Hamas

Tensioni internazionali tra Brasile, Stati Uniti e Israele per le politiche estere di Lula

26 agosto 2025
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Gli Stati Uniti revocano il visto di ingresso al ministro della Giustizia brasiliano, Ricardo Lewandowski, mentre Israele attacca il presidente Lula, definendolo "un antisemita". E' un assalto su un doppio fronte quello di Washington e Tel Aviv all'esecutivo di Brasilia.

Da un lato c'è la politica Estera del Paese sudamericano, giudicata troppo spostata verso i Paesi del Brics, come Russia, Iran e Cina e per questo flagellata dai dazi Usa al 50%; dalle revoche dei visti; e ora anche da un post con un fotomontaggio in cui Lula viene rappresentato come una marionetta nelle mani della guida suprema iraniana Ali Khamenei, pubblicato su X dal ministro della Difesa di Tel Aviv, Israel Katz.

Il responsabile delle Forze armate israeliano accusa il leader sudamericano di aver mostrato il suo "vero volto di antisemita" e di "sostenitore di Hamas" perché ha ritirato il Brasile dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto. Una decisione che secondo Tel Aviv, "mette il Paese al fianco di regimi come" quello di Teheran.

Ma sul secondo fronte c'è invece una partita tutta interna. Le amministrazioni Trump e Netanyahu 'amiche' dell'ex capo di Stato di destra, Jair Bolsonaro, hanno intenzione di far valere tutto il loro peso per cercare di alleggerire la situazione giudiziaria del leader conservatore, agli arresti domiciliari, in attesa della decisione sul complotto golpista del 2022, che lo vedono imputato.

L'inizio delle riunioni dei giudici in seduta plenaria alla Corte suprema sono fissate per il 2 settembre. E il verdetto potrebbe costare a Bolsonaro oltre trent'anni di carcere e un'uscita di scena definitiva dalla vita politica del Paese, mentre lui - così come i suoi alleati - spera ancora di poter correre per le presidenziali del 2026 e di poter riportare il Paese nell'orbita di destra, nonostante un verdetto già consolidato di ineleggibilità.

Intanto Lula insiste con la sua condanna a Israele per il "continuo genocidio a Gaza" e "l'assassinio" dei bambini palestinesi, che "vengono uccisi come se fossero membri di Hamas". Sulla revoca dei visti invece (quello di Lewandowski è l'ultimo capitolo di una serie già avviata), il leader progressista parla di "decisione irresponsabile" e "atto inaccettabile", mentre la crisi con Washington sembra ormai irreparabile.