Estero

Scontri in Serbia: proteste antigovernative in escalation

Tensioni a Belgrado e Novi Sad, manifestanti contro la polizia

16 agosto 2025
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Nuovi scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di polizia si sono verificati nella tarda serata di ieri a Belgrado, Novi Sad e altre località della Serbia. Le proteste, giunte al quarto giorno consecutivo, sono guidate dal movimento studentesco in agitazione.

A Belgrado, in diverse aree del centro, gruppi di manifestanti violenti hanno affrontato la polizia lanciando sassi, bottiglie e petardi. Gli agenti, in assetto antisommossa, hanno risposto con gas lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Numerosi cassonetti sono stati rovesciati e incendiati, mentre i manifestanti hanno nuovamente assediato le sedi del partito di governo Sns, guidato dal presidente Aleksandar Vucic.

La polizia è intervenuta energicamente per impedire il contatto con i militanti del partito, schierati a difesa delle loro sedi. Anche a Novi Sad la tensione è alta, con facinorosi che hanno affrontato i cordoni di polizia con un fitto lancio di sassi e bottiglie. In entrambe le città, numerosi blocchi stradali hanno paralizzato la circolazione nelle strade centrali, dove è massiccia la presenza di agenti in assetto antisommossa.

Il movimento di protesta è iniziato in Serbia lo scorso novembre, dopo la morte di 16 persone nel crollo di una tettoia esterna alla stazione di Novi Sad, una tragedia attribuita all'incuria e alla mancanza di controlli, frutto della corruzione dilagante nel Paese. Da mesi, i manifestanti chiedono giustizia per le vittime di Novi Sad, una vera lotta alla corruzione e elezioni anticipate, che il presidente Vucic continua a respingere, probabilmente a causa di sondaggi non più favorevoli per il suo partito Sns.

Dopo mesi di proteste sostanzialmente pacifiche, negli ultimi giorni le manifestazioni hanno assunto un carattere violento, con attacchi alle forze di polizia.