Il premier britannico difende la riforma del welfare tra critiche e concessioni.
Il primo ministro laburista britannico, Keir Starmer, ha affrontato una giornata difficile alla Camera dei Comuni, cercando di difendere il suo governo dopo la ribellione di oltre 40 deputati della sua maggioranza. La controversa riforma del welfare, che prevede tagli ai sussidi per disabili e lavoratori in malattia, è stata al centro delle critiche.
Nonostante l'approvazione della legge, il governo ha dovuto fare marcia indietro, introducendo concessioni che hanno indebolito il provvedimento. La leader dell'opposizione conservatrice, Kemi Badenoch, ha definito la situazione una "umiliante retromarcia", accusando Starmer di non avere il controllo sui suoi parlamentari e di essere "troppo debole per agire".
Durante il dibattito, Starmer ha cercato di difendersi, puntando il dito contro i precedenti governi Tory per i problemi irrisolti nel sistema dei sussidi. Badenoch ha ulteriormente messo sotto pressione il premier, che non ha escluso un possibile aumento delle tasse nella prossima manovra finanziaria d'autunno per coprire il deficit di 4,5 miliardi di sterline causato dai mancati introiti della riforma.
Le modifiche al provvedimento sono state necessarie per convincere i ribelli laburisti, che la settimana scorsa erano oltre 120, un numero sufficiente a condannare il governo a una sconfitta parlamentare. La situazione ha avuto ripercussioni anche sulla cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, criticata per la gestione dell'economia nazionale e accusata di incompetenza da Badenoch.
Nonostante Starmer abbia confermato la fiducia in Reeves, la cancelliera è apparsa visibilmente turbata, con immagini che la mostrano in lacrime durante il discorso del premier. Reeves, già sotto pressione per i risultati economici deludenti, potrebbe essere la prima a subire le conseguenze di un possibile rimpasto di governo, mentre Starmer si avvicina al primo anniversario del suo mandato, segnato da problemi e calo di consensi nei sondaggi.