Il nuovo capo dei Pasdaran promette ritorsioni, Netanyahu prevede attacchi iraniani.
Il nuovo comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Mohammad Pakpour, ha lanciato un duro avvertimento a Israele, dichiarando che il "regime sionista criminale e illegittimo" affronterà un destino amaro e doloroso, con conseguenze gravi e distruttive. Le sue parole sono state riportate dall'agenzia Tasnim.
Pakpour ha ulteriormente minacciato di "aprire le porte dell'inferno" a Israele, assicurando che l'attacco israeliano all'Iran non rimarrà senza risposta.
In risposta, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato di aspettarsi "diverse ondate di attacchi iraniani" come reazione agli attacchi israeliani contro siti militari e nucleari iraniani. Netanyahu ha espresso queste preoccupazioni in un intervento video.
Parallelamente, l'ambasciatore israeliano all'ONU, Danny Danon, ha giustificato le azioni di Israele, affermando che la decisione di attaccare non è stata presa alla leggera, ma per proteggere i cittadini israeliani. Danon ha sottolineato che "le parole vuote non fermeranno l'Iran, Israele lo farà".
Danon ha inoltre dichiarato che non è chiaro quanto durerà l'operazione, ma Israele continuerà ad agire finché la minaccia non sarà eliminata, definendo gli attacchi a Teheran "un'azione calcolata e necessaria" basata su informazioni di intelligence.
Nel frattempo, la conferenza delle Nazioni Unite, co-presieduta da Francia e Arabia Saudita e prevista a New York dal 17 al 20 giugno per promuovere una soluzione a due Stati tra Israele e Palestina, è stata rinviata a causa dell'attacco militare di Israele all'Iran. Due fonti diplomatiche hanno confermato la notizia al National. Nei giorni scorsi, l'amministrazione Trump aveva scoraggiato la partecipazione all'iniziativa, minacciando conseguenze per i governi coinvolti.