Zelensky propone un cessate il fuoco fino all'incontro con Putin per discutere la pace
L'Ucraina e la Russia sono pronte a scambiare 500 prigionieri di guerra per parte questo fine settimana. Lo annuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferendosi all'unico punto di intesa raggiunto nei colloqui a Istanbul.
Il capo negoziatore russo ai colloqui con gli ucraini, Vladimir Medinsky, ha confermato che Mosca è pronta ad avviare il nuovo scambio di prigionieri con Kiev nei giorni 7, 8 e 9 giugno. Secondo Medinsky, che parlava in una riunione governativa alla presenza del presidente Vladimir Putin e viene citato dall'agenzia Ria Novosti, saranno però "probabilmente 1'200 per parte" i militari che saranno rilasciati da Mosca e Kiev.
Per il resto, Zelensky ha sostenuto che "le condizioni di pace presentate da Mosca sono un ultimatum. Mosca sta conducendo colloqui solo per ritardare nuove sanzioni". A suo dire continuare i colloqui a Istanbul con le attuali delegazioni "non ha senso".
Il leader ucraino ha poi proposto che la Russia introduca un cessate il fuoco fino all'incontro tra lui e il presidente russo Vladimir Putin. "Offriamo ai russi un cessate il fuoco finché i leader non si incontreranno. La mia opinione personale è che siamo pronti a incontrarci immediatamente", ha affermato il leader ucraino come riporta l'"Ukrainska Pravda".
"Incontro a scelta dei russi: Istanbul, Città del Vaticano, Svizzera. Offriamo - aggiunge Zelensky - un incontro da lunedì in qualsiasi giorno. Perché un cessate il fuoco prima dell'incontro dei leader? Perché ci incontreremo e se non c'è intesa, nessun desiderio di de-escalation e nessuna idea su come porvi fine, allora il cessate il fuoco terminerà lo stesso giorno. Se ci renderemo conto che possiamo proseguire il dialogo e siamo pronti ad adottare le misure appropriate per la de-escalation, allora continueremo il cessate il fuoco. Con il monitoraggio americano e le garanzie americane di mediazione".
Zelensky ha anche ribadito di essere "pronto" per un vertice con Putin, il presidente americano Donald Trump e quello turco Recep Tayyip Erdogan "in qualsiasi momento".